Online il sussidio liturgico Cei per la Quaresima

“Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo” è il testo curato dall’Ufficio liturgico nazionale. Il direttore don Magnani: «Scelta di sobrietà ed essenzialità»

“Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo” è il testo curato dall’Ufficio liturgico nazionale. Il direttore don Magnani: «Scelta di sobrietà ed essenzialità»

Disponibile online sul sito della Cei “Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo“, il sussidio per la Quaresima e il tempo di Pasqua curato dall’Ufficio liturgico della Cei, liberamente consultabile e scaricabile. Un volume scandito dalle riflessioni e dalla liturgia indicate per il Mercoledì delle Ceneri, le 5 domeniche di Quaresima, la Domenica delle Palme e il Triduo Pasquale. «Una scelta di sobrietà e di essenzialità», spiega nell’introduzione il direttore dell’Ufficio Cei don Franco Magnani. Nel sussidio infatti «si ripercorre la storia della salvezza, l’annuncio del Vangelo, la possibilità di seguire Gesù fino alla croce e alla vittoria sulla morte». Le indicazioni liturgiche fornite offrono «spunti mirati per celebrare con frutto i tempi forti di Quaresima e di Pasqua secondo un autentico spirito di ascolto e conversione: lasciando spazio al silenzio, a scelte lungimiranti e ponderate, rinunciando alla tentazione di spettacolarizzare la liturgia, si suggerisce che primario è rendersi disponibili a lasciarsi toccare dalla Parola e dai santi segni della liturgia, mediante i quali si attua l’annuncio di salvezza, per riscoprire la propria vocazione battesimale, testimoniandola ai fratelli».

Nelle pagine del testo dunque vengono fornite «sobrie ma dense indicazioni», anche per il Triduo Pasquale, con «una cura particolare e dettagliata riservata al canto liturgico», spiega ancora don Magnani. Più in generale, commenta nella presentazione del sussidio il segretario generale Cei monsignor Nunzio Galantino, l’obiettivo è «offrire strumenti a sostegno del cammino di fede delle nostre comunità cristiane», affinché «in ogni comunità le celebrazioni dei tempi forti di Quaresima e di Pasqua siano vissute come soste rigeneranti di ascolto e di comunione, in cui la voce del Padre si fa sentire, in cui è possibile riconoscere il volto di Cristo, in cui essere trasfigurati in un clima comunitario e fraterno, con la riscoperta della gioia di credere e testimoniare».

E la voce del Padre, «con decisione ma senza trionfalismi, senza costrizioni, invita all’ascolto», anche in un mondo come il nostro nel quale «non è facile – prosegue Galantino – poregere orecchio, rendersi attenti, ricettivi, poiché il clima comunicativo prevalente prevede un incessante tentativo di prendere la parola, attirare l’attenzione, impedire che l’altro venga ascoltato». Di qui la necessità di «un ascolto integrale», che consiste nell’«uscire da sé stessi, per andare incontro a chi fa fatica anche solo a farsi sentire». Vivere la Quaresima, allora, «vivere la gioia della Pasqua, seguire Gesù nel suo percorso di morte e risurrezione, perdere la vita per ritrovarla, non può non portarci a incrociare la via degli affamati, assetati, carcerati, malati, in cui egli si nasconde e rivela nello stesso tempo», osserva ancora il segretario della Cei, esortando a «riscoprire Gesù», che è «realmente alternativo, non convenzionale, non corrispondente ai canoni dominanti, alle ideologie di ogni epoca: distante sia dall’ideologia imperiale romana del suo tempo, sia dalle sottili e soffocanti mode del tempo attuale».

21 febbraio 2017