Online il sussidio Cei per il tempo di Avvento e Natale

“Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci” il titolo della pubblicazione, con presentazione di Galantino

“Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci” il titolo della pubblicazione, con presentazione del segretario Galantino

Si apre con una presentazione firmata dal segretario generale della Cei Nunzio Galantino il sussidio liturgico pastorale per il tempo di Avvento e di Natale, disponibile online sul sito della Conferenza episcopale italiana. Il titolo riprende le parole della profezia di Isaia: “Spezzeranno le loro spade e ne faranno aratri, delle loro lance faranno falci”. «L’annuncio e la fiduciosa supplica per affrettare il ritorno del Risorto formano il nucleo essenziale del tempo d’Avvento – osserva Galantino -. Solo in apparenza il “tempo liturgico” si presenta come tempo ciclico, come una tradizione che si ripete. Ogni anno che lo celebriamo constatiamo che il Regno di Dio avanza nella storia: storia del mondo, storia della salvezza». Per il segretario Cei, «se noi andiamo verso il Signore, in realtà è il suo venire che ci smuove dall’immobilismo e rimette in moto energie sopite, ci libera da stanchezze e pigrizie».

Il punto di partenza del cammino proposto è l’esperienza dell’Anno della Misericordia. Da qui, scrive ancora Galantino, il sussidio intende accompagnare le comunità ecclesiali in tutta Italia a «vivere la trasformazione della Storia che il Risorto opera incessantemente», trasfigurando «tutta la realtà». Al centro dell’attenzione del segretario Cei anche «le ferite aperte e più dolorose» del nostro tempo: le guerre, l’assenza di pace. «Puntare su una riduzione dei conflitti e una più attiva fiducia nel dialogo – commenta – vuol dire oggi riattivare le energie che aiutino a portare il peso del confronto non cruento, pagandone pure il prezzo ma in un orizzonte tinto di speranza», per «riconciliare, pacificare, costruire, e ricostruire, la storia continuamente lacerata».

Monsignor Galantino distingue due piani: quello «personale», che implica l’impegno ad «accogliere più a fondo l’appello che viene dallo Spirito di Pace, lasciando correggere, in particolare, il nostro modo di guardare gli “altri”; e quello comunitario, con l’esigenza di rigenerare continuamente le speranze, «per non appiattirsi nello statu quo, e rilanciare invece non le utopie ma il disegno di un mondo più abitabile, e di una vita ultima in Dio, da annunciare senza stancarsi». Per il segretario Cei, «è la strada maestra di un Avvento autentico, che ci conduce a celebrare “in spirito e verità” il Natale del Signore, come trasfigurazione dell’umano che “nella pienezza del tempo” (Gal 4,4) si fa annuncio e profezia del Regno di Dio, che è in mezzo a noi».

L’auspicio è che, «in continuità dinamica con il Convegno ecclesiale di Firenze, in piena sintonia con il Magistero di Papa Francesco – fatto di gesti e parole assai eloquenti che ci interpellano -, possa favorire nelle comunità cristiane una fruttuosa accoglienza dell’unico Dono, capace di trasfigurare la nostra umanità e di liberare un’esistenza troppo angustiata dalle nostre preoccupazioni, per entrare in un tempo nuovo, gioioso nel ringraziamento e lieto nella comunione».

Parola di Dio, liturgia e catechesi: questi i contributi offerti dal sussidio, scanditi in dieci momenti diversi: le quattro domeniche d’Avvento, la solennità dell’Immacolata Concezione (8 dicembre), il Natale, la solennità della Santa Famiglia (30 dicembre), la solennità di Santa Maria Madre di Dio (1° gennaio), l’Epifania e il Battesimo del Signore (8 gennaio).

28 novembre 2016