Omicidio Monteiro, Centro studi La Pira: «Intitolare a Willy un luogo della città»

A parlare è il presidente Francesco Garofalo: «Era uno di noi. La sua vicenda ha scosso gli animi di tutte e tutti e ha toccato i cuori di ognuno»

Dal Centro studi Giorgio La Pira di Cassano all’Jonio arriva la richiesta di intitolare a Willy Monteiro, ucciso a Colleferro, in provincia di Roma, a calci e pugni da un gruppo di ragazzi poco più grandi di lui nella notte tra 5 e 6 settembre, un luogo della cittadina ionica. «Willy – scrive Garofalo – era uno di noi e la sua vicenda ha scosso gli animi di tutte e tutti, ha toccato i cuori di ognuno».

Parla di «episodio drammatico», il presidente del Centro La Pira. «Noi – osserva, come già avevano fatto i responsabili del settore Giovani dell’Azione cattolica nazionale, a cui Willy apparteneva – siamo le nostre mani: meno si abituano ad aprirsi e a stringere altre mani e più si chiudono a riccio, moltiplicando disumanità e violenza». Quella del giovane, rimarca Garofalo, è «una morte assurda, che non può trovare nessuna giustificazione. Ora tocca a noi, educatori, insegnanti, genitori ed istituzioni, fare la nostra parte sul fronte del terreno della sfida educativa, per interrogarci a capire che qualcosa nel nostro sistema sociale, evidentemente, non funziona».

Per Garofalo, è necessaria «una riflessione a trecentosessanta gradi, per far sì che i nostri giovani crescano in sicurezza e, soprattutto, siano portati a esprimere il meglio di loro. Sarebbe un bel segno se lo facessimo – conclude – per indicare a tutti che l’unica strada da perseguire è la civiltà dell’amore».

11 settembre 2020