Nuovo terremoto in Turchia

Due forti scosse nella provincia sudorientale di Hatay, al confine con la Siria. Il bilancio già salito ad almeno 6 morti e 294 feriti, diversi gravi. Feriti anche in Siria, ad Aleppo e Idlib

La terra è tornata a tremare ieri, 2o febbraio, in Turchia, quando in Italia erano passate da poco le 18. Ad appena due settimane dal sisma che il 6 febbraio ha distrutto il sud est dell’Anatolia, due scosse – alle 20.04 e alle 20.07 ora locale – hanno colpito la provincia sudorientale di Hatay, al confine con la Siria. Una delle più martoriate dal terremoto del 6 febbraio che ha causato la morte di oltre 46mila persone tra Turchia e Siria – e il bilancio è ancora provvisorio – e la distruzione o il danneggiamento di oltre 100mila edifici.

L’epicentro della scossa più forte, di magnitudo 6.4, si è verificato tra Samandag, una località costiera nei pressi del confine con la Siria, e Defne, poco distante, nell’entroterra, sempre nelle vicinanze del confine. L’altra scossa ha avuto magnitudo 5.8. Il terremoto è stato avvertito nelle vicine province siriane ma anche a Cipro, in Libano, Iraq, Palestina, Israele, fino all’Egitto. Sebbene indipendenti, le due scosse sono legate al sisma del 6 febbraio, ha reso noto l’esperto turco Bulent Ozmen intervistato dalla Tv di Stato Trt. Il bilancio delle vittime è già salito ad almeno 6 morti e 294 feriti in Turchia, riferisce sempre l’emittente statale. Il ministro della Sanità turco Fahrettin Koca parla di 18 persone in gravi condizioni. Continuano intanto le ricerche per salvare le persone intrappolate sotto alle macerie. Feriti si registrano anche in Siria, ad Aleppo e Idlib. Subito sono scattate le evacuazioni, anche dagli ospedali, in tutta la provincia colpita mentre l’allerta tsunami diramata dopo pochi minuti dalle scosse, è poi rientrato.

Oltre 6mila le scosse di assestamento registrate nella zona colpita dopo il terremoto di due settimane fa, prima delle due di ieri sera, che hanno creato il panico tra gli oltre un milione e mezzo di sfollati. Tutto questo, poche ore dopo la visita del presidente turco Recep Tayyip Erdogan che nel pomeriggio si era recato nella zona annunciando per il mese di marzo l’inizio della ricostruzione «da zero» di tutte le città turche dal sisma. Nella mattinata aveva incontrato il segretario di Stato Usa Antony Blinken, arrivato in Turchia per portare la solidarietà di Washington e promettendo che gli Stati Uniti continueranno ad assistere Ankara per risollevarsi dalla tragedia del terremoto.

Il presidente Erdogan ha ricordato anche il numero delle persone salvate dalle macerie del 6 febbraio: 114.834. Quindi ha aggiunto che è stata data assistenza a oltre 1 milione e 600mila persone costrette a lasciare le loro case dopo il terremoto.

21 febbraio 2023