Nuovo polo oncoematologico all’ospedale S. Giovanni

Quattro piani nel presidio Addolorata, con ambulatori, day hospital e degenze, con tecnologie e attrezzature all’avanguardia. Integrati i reparti di oncologia del S. Eugenio; sinergia e collaborazione con Pertini e Celio

Inaugurato ieri, lunedì 19 gennaio, il nuovo polo oncoematologico dell’ospedale San Giovanni, che occupa un’intera area del presidio ospedaliero Addolorata: quattro piani, destinati ai reparti di radioterapia, oncologia medica ed ematologia, per un costo totale di 30mila euro, finanziati dalla Regione Lazio. La prima richiesta da parte del S. Giovanni per il nuovo polo oncoematologico risale al 1998, 17 anni fa. «I lavori sono cominciati la scorsa estate – ha dichiarato inaugurando la struttura il governatore del Lazio Nicola Zingaretti – e oggi abbiamo aperto il polo», già in esercizio in ambienti ristrutturati.

Nella parte centrale dell’edificio sono collocati i relativi ambulatori e day hospital e nella parte laterale le degenze. La struttura, poi, è dotata di tecnologie moderne, tra cui la Tomoterapia già in funzione e attrezzature per la brachiterapia. L’obiettivo: un’operatività «ai massimi livelli», dichiarano dalla Regione Lazio. Per questo sono stati integrati i reparti di oncologia del S. Giovanni e del S. Eugenio ed è stato aumentato il personale. Ancora, per ematologia è stata creata una sinergia con l’ospedale Pertini ed è stata aperta una collaborazione con medici e infermieri del Celio. Questo, ha dichiarato il sindaco di Roma Capitale Ignazio Marino, «ha permesso di avere tutte le risorse umane necessarie per far funzionare apparecchiature che, letteralmente, restituiscono la vita a pazienti con patologie neoplastiche. Vedere attivi apparecchi che erano qui, inutilizzati da anni – ha continuato -, è il segnale di una sanità che vuole rinascere, soprattutto sull’investimento nel servizio pubblico».

Ancora, per realizzare la nuova rete oncologica, di cui il nuovo polo è uno dei centri di punta, è stato creato un gruppo di lavoro che sta lavorando alle linee guida sulle diverse tipologie di tumore per definire l’intero percorso di cura: dai programmi di screening per l’anticipazione diagnostica fino ai centri di cura, divisi per livelli di complessità. Al centro, il paziente e l’obiettivo della sua totale presa in carico, in tutte le fasi della malattia. Compreso il capitolo dell’assistenza psicologica, al paziente e alla sua famiglia, «parte integrante del percorso terapeutico», precisano dalla struttura ospedaliera.

20 gennaio 2015