Nuovo economo della Cei è un padre di quattro figli
Affidato l’incarico a Mauro Salvatore: originario di Milano, è diacono permanente a Brescia: «Pubblicità e trasparenza nella gestione»
Affidato l’incarico a Mauro Salvatore, originario di Milano, è diacono permanente a Brescia: «Pubblicità e trasparenza nella gestione»
È Mauro Salvatore, 61 anni, originario di Milano, sposato da trentasei e padre di quattro figli il nuovo economo della Conferenza episcopale italiana. Per la prima volta nella storia il servizio non è stato affidato a un sacerdote. Salvatore è laureato in lettere e in scienze religiose, diacono permanente della diocesi di Brescia. Succede a monsignor Pennacchio. «Ho appreso della decisione dal mio vescovo Luciano Monari – racconta Salvatore al quotidiano “Avvenire” -. Alle otto della sera mi ha annunciato che il Consiglio permanente mi aveva voluto come economo. Ha detto che mi era affettuosamente vicino, che pregava per me».
E aggiunge: «Leggo tutto ciò come un segno dei tempi. Nella Chiesa che viene dal Concilio e che valorizza sempre più le varie ministerialità, il fatto che ci sia un’articolazione di ruoli è significativo. Inoltre personalmente vedo la nomina come un’ opportunità di servizio». A lungo dirigente dell’ Università Cattolica del Sacro Cuore (fra Milano e Brescia) e dell’Editoriale bresciana, insegna organizzazione delle aziende editoriali alla facoltà di Lettere della Cattolica a Brescia e presiede fra l’altro il tour operator Brevivet, oltre a essere vice-presidente dell’ Opera per l’educazione cristiana e del Museo diocesano.
Riguardo al nuovo incarico in Cei, Salvatore dice: «Da una parte scontiamo un retaggio culturale. Siccome parliamo di attività legate alla generosità dei fedeli, dal momento che siamo collettori della carità di molti verso altri, si ritiene che serva una certa parsimonia di notizie. Una riservatezza cui rimanda anche il Vangelo quando avverte: “Non sappia la destra ciò che fa la sinistra”. Tuttavia è assolutamente inconcepibile che l’intera attività economica non sia resa evidente. Da tempo la Cei ha invitato alla massima trasparenza nella gestione dell’8xmille da parte delle diocesi».
30 gennaio 2017