Nuovo colloquio Draghi – Zelensky

La conversazione telefonica prima del vertice G7, incentrata sugli ultimi sviluppi della situazione sul terreno, riferisce Palazzo Chigi. Il premier italiano: «Attacchi missilistici inaccettabili»

A poche ore dal vertice G7 di questo pomeriggio, 11 ottobre, il presidente del Consiglio dei ministri Mario Draghi ha avuto una nuova conversazione telefonica con il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky. Ne dà notizia Palazzo Chigi, spiegando che «il colloquio si è incentrato sugli ultimi, gravi sviluppi della situazione sul terreno con particolare riguardo agli attacchi missilistici condotti dalle forze russe contro Kiev ed altre città ucraine». Il presidente Draghi, si legge nella nota ufficiale, «ha condannato l’inaccettabilità di questi attacchi brutali, che aggravano ulteriormente le responsabilità russe, e ha confermato la vicinanza dell’Italia alle autorità e alla popolazione ucraine». Il presidente ucraino Zelensky, da parte sua, ha affidato a Twitter le sue parole di gratitudine all’Italia «per il suo sostegno costante e forte». Parlando della conversazione telefonica con Draghi, scrive: «L’ho informato sulle conseguenze del terrore missilistico russo. Abbiamo coordinato le posizioni alla vigilia di importanti eventi internazionali, incluso il summit del G7».

Intanto, dopo i nuovi attacchi nella notte sulla città di Zaporizhzhia, nell’Ucraina meridionale – con almeno 15 esplosioni, informa su Twitter il vice ministro degli Esteri ucraino Emine Dzheppar – e le sirene antiaeree che questa mattina sono tornate a risuonare a Kiev e in tutta l’Ucraina, dal G7 trapela una rinnovata presa di posizione «accanto all’Ucraina per tutto il tempo necessario», si legge nella bozza del comunicato finale anticipata dall’agenzia Bloomberg. Non solo: «Il G7 continuerà a imporre ulteriori costi economici alla Russia», assicurano i leader. Nel frattempo, un appello a Mosca e Kiev per un cessate il fuoco «il più presto possibile» arriva anche dalla Turchia, attraverso il ministro degli Esteri Mevlut Cavusoglu, in un’intervista televisiva, mentre dalla Cina il ministro degli Esteri Mao Ning esprime preoccupazione «per l’evoluzione della situazione», invitando le parti a «risolvere adeguatamente le divergenze con il dialogo e le consultazioni». La Cina, aggiunge, «è disposta a collaborare con la comunità internazionale per continuare a svolgere un ruolo costruttivo nell’allentamento delle tensioni».

Gli Stati Uniti, da parte loro, «invieranno nuovi pacchetti di armi a Kiev nei prossimi giorni e continueranno ad aiutare l’Ucraina a difendersi per tutto il tempo necessario», ha detto ai microfoni della Cnn il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby. Un coinvolgimento, quello di Usa e Ue nel conflitto, a cui Mosca minaccia di rispondere con delle contromisure. «L’assistenza su larga scala in corso a Kiev, l’addestramento del personale delle formazioni armate dell’Ucraina sul territorio dei Paesi dell’alleanza, la fornitura di intelligence, immagini satellitari in tempo reale, fino alla determinazione degli obiettivi per gli attacchi di artiglieria e alla pianificazione delle operazioni delle forze armate ucraine, sta coinvolgendo un crescente numero di Paesi occidentali nel conflitto dalla parte del regime di Kiev», afferma il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov. E anche il portavoce del Cremlino Dmitri Peskov dichiara che la consegna di sistemi avanzati di difesa aerea all’Ucraina da parte degli Usa di cui ha parlato ieri il presidente Biden «renderà il conflitto più lungo e doloroso per la parte ucraina ma questo non cambierà la definizione degli obiettivi» da parte del Cremlino, né «il risultato finale», riferisce l’agenzia Interfax.

11 ottobre 2022