Novità in vista per l’Osservatore Romano. Il prefetto del dicastero per la Comunicazione della Santa Sede Paolo Ruffini ha annunciato ai giornalisti che tutta la «parte giornalistica» che fa riferimento ai media della Santa Sede – vale a dire, oltre all’Osservatore Romano, Radio Vaticana, Ctv e Vatican News – si trasferirà fuori dalle Mura Leonine. A Palazzo Pio, per la precisione. «Si tratta di un pezzo logistico della riforma dei media vaticani – ha spiegato Ruffini -, che non riguarda solo l’Osservatore Romano. Stiamo cercando di riorganizzare i nostri spazi». Il trasferimento, ha precisato, non sarà immediato: «Sarà operativo tra circa un anno, per l’estate prossima. Lo abbiamo annunciato ieri, a Palazzo Pio, ai giornalisti e adesso ai redattori dell’Osservatore Romano», il quotidiano della Santa Sede che trasloca per la prima volta dopo 90 anni.

Gli amministrativi e i tecnici si sposteranno nella Palazzina Leone XIII, dove è nata la Radio Vaticana e dove sono stati appena ultimati i lavori. A Palazzo Pio, ha annunciato il prefetto, «ci saranno degli spostamenti di piano» e ogni redazione sarà organizzata per «hub linguistici», con redattori della Radio Vaticana che collaboreranno con i redattori dell’Osservatore Romano delle rispettive sezioni linguistiche. Sono 34 le lingue “coperte” dall’emittente vaticana, che stanno per diventare 35 con l’arrivo della sezione linguistica macedone.

Intanto dall’Osservatore Romano arriva la conferma che nel mese di maggio uscirà regolarmente l’inserto “Donne Chiesa Mondo”, dal momento che si è costituito un Comitato di redazione coordinato da Rita Pinci e costituito, oltre che da quest’ultima, da Francesca Bugliani Knox, Elena Buia Rutt, Yvonne Dohna Schlobitten, Chiara Giaccardi, Shahrzad Houshmand Zadeh, Amy-Jill Levine, Marta Rodríguez Díaz, Giorgia Salatiello, Carola Susani. In redazione Giulia Galeotti, Silvia Guidi, Valeria Pendenza, Silvina Pérez. «Sono felice di questo incarico, è una cosa che non mi aspettavo e inizialmente sono rimasta sorpresa dalla proposta del direttore de L’Osservatore Romano Andrea Monda», è il commento di Pinci, che subentra a Lucetta Scaraffia, dimessasi nelle scorse settimane. Sopresa, prosegue Pinci, «sia perché ha pensato a me, sia per la totale libertà che ha assicurato a me e al Comitato di direzione».

La nuova coordinatrice dichiara di seguire «fin dall’inizio» Donne Chiesa Mondo e di ritenere «che la Chiesa abbia bisogno dello sguardo e della voce delle donne che rappresentano più della metà dei fedeli. Non sono una teologa, una storica della Chiesa, una esperta di questioni vaticane – prosegue -. Sono una giornalista, sono una persona credente. Mi viene chiesto di mettere la mia esperienza a disposizione di una comunità e di un giornale che ho letto sempre con interesse, e credo che per me sia una grande opportunità umana, prima che professionale, poter aderire a questo progetto. Il mio contributo – spiega – sarà principalmente quello di coordinare il Comitato di direzione nel suo lavoro che sarà svolto in modo collegiale e in spirito di condivisione dei diversi talenti e competenze delle donne che vi partecipano e con le quali sono orgogliosa di condividere questo tratto di strada nel solco di un percorso che per me è iniziato prima ancora di quello professionale, nei primi anni di università, quando ho cominciato a condividere alcune fondamentali tematiche del movimento delle donne».

Giornalista, laureata in Sociologia, Rita Pinci ha iniziato come corrispondente de Il Messaggero, dove ha lavorato per oltre venti anni. Ne è stata caporedattore centrale e successivamente vicedirettore, prima donna italiana a rivestire questi ruoli in un grande quotidiano nazionale d’informazione. In seguito, è stata vicedirettore del portale web di Rcs-Hdp, ha diretto il magazine Specchio de La Stampa, è stata vicedirettore dei settimanali Panorama e Chi. Ha lavorato all’Huffington Post Italia e collaborato come autore alla trasmissione In mezz’ora, in onda la domenica su Rai 3. Attualmente lavora per Tv2000.

30 aprile 2019