Nuova mensa per i poveri a San Giovanni Bosco

Al servizio della XX prefettura, sarà uno «sportello di servizi». Coinvolti anche i giovani. L’inaugurazione con il cardinale Angelo De Donatis

Nuova mensa Caritas per i poveri nella parrocchia di San Giovanni Bosco. La struttura è stata inaugurata domenica 2 febbraio dal cardinale vicario Angelo De Donatis al termine della celebrazione eucaristica delle 11. La nuova mensa sarà a disposizione della XX prefettura, nel settore Est, della quale fanno parte nove parrocchie. Già duecento i volontari che hanno assicurato la propria disponibilità. «A livello di prefettura si lavora molto bene, soprattutto per quel che riguarda la carità. C’è tanta attenzione e sensibilità nei confronti di chi ha bisogno di aiuto», sottolinea don Roberto Colameo, da appena cinque mesi parroco della basilica minore affidata ai Salesiani fondati da san Giovanni Bosco, padre e maestro della gioventù. Carità educativa verso i giovani e carità verso i poveri e i bisognosi del quartiere sono i due pilastri sui quali si basa la pastorale parrocchiale e che si fondono in un unico carisma con l’avvio della nuova mensa.

«Abbiamo messo a disposizione della XX prefettura nuovi spazi dell’Opera proprio all’ingresso dell’oratorio – aggiunge don Roberto -. Vogliamo coinvolgere anche i giovani nel servizio al prossimo, invitarli a impegnarsi in quella che non sarà una semplice mensa ma uno sportello di servizi alla persona aperto quattro giorni a settimana». Oltre ai pasti, infatti, saranno disponibili una consulenza medica e infermieristica, docce, orientamento per distribuzione di vestiario e un centro di ascolto dedicato. L’inaugurazione della struttura si inserisce nel calendario di eventi organizzati per la festa di Don Bosco, che la Chiesa celebra il 31 gennaio, e il 60° anniversario dell’erezione della basilica, punto nevralgico di aggregazione per il quartiere omonimo. La chiesa, consacrata il 2 maggio 1959, è nata per volontà dei Salesiani che volevano nella Città Eterna un “tempio” dedicato al padre fondatore della congregazione. È la parrocchia più grande di Roma per numero di abitanti. «Ufficialmente sono 45mila ma nel quartiere vivono almeno diecimila persone non censite – spiega il parroco -. La popolazione si è progressivamente invecchiata e assistiamo quindi a un cambio generazionale con una buona presenza di giovani».

Altro “record” della chiesa è l’imponente cupola, che per dimensioni è di poco inferiore solo a quelle del Pantheon e di San Pietro. «In sessant’anni abbiamo ricevuto la visita di quattro santi», aggiunge don Roberto ricordando Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo II e madre Teresa di Calcutta. Il “Papa buono” arrivò il giorno dopo la consacrazione per pregare davanti alle spoglie di don Bosco, giunte per l’occasione da Torino. Cuore della parrocchia è l’oratorio, dove viene realizzata tutta la pastorale giovanile. «Per noi è il segno di una casa che accoglie, una parrocchia che evangelizza, un cortile per incontrarsi, una scuola che avvia alla vita – dice don Roberto -. Accanto all’oratorio sorge anche un collegio universitario nel quale vivono 50 studenti fuori sede». Dedicato ai giovani anche un ciclo di incontri organizzato in occasione della festa patronale sul tema “L’educazione è cosa di cuore”, da un famoso motto del santo torinese. L’ultimo incontro è in programma per giovedì 13 febbraio alle 19 nell’auditorium parrocchiale.

4 febbraio 2020