Nuova illuminazione a Santa Maria in Trastevere

Inaugurato il nuovo impianto realizzato dalla partnership tra Roma Capitale e Acea. Il sindaco Raggi: «L’interruttore che accendiamo questa sera vuole essere un modo per far ripartire la città»

Torna a risplendere, nel cuore del centro storico, la basilica di Santa Maria in Trastevere. Una luce nuova per la chiesa appena restaurata, resa possibile dal nuovo impianto di illuminazione realizzato dalla partnership tra Roma Capitale e Acea e inaugurato ieri sera, 2 luglio, nell’omonima piazza. «Un lavoro di squadra che ridà vita ad un simbolo della tradizione popolare romana – ha commentato il sindaco di Roma Virginia Raggi, che ha presenziato l’evento -. Non a caso abbiamo deciso di ripartire da questa basilica così cara ai romani dopo i mesi di stop per il coronavirus. L’interruttore che accendiamo questa sera vuole essere un modo per far ripartire la città, il turismo e il senso di comunità». Dopo i lavori al Borgo di Ostia Antica, alla Cupola del Tempio Maggiore, al Campidoglio e nelle basiliche di San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore, infatti, le nuovi luci nel cuore di Trastevere «segnano un nuovo passo per ridare vita ai monumenti più importanti della città. Grazie alla collaborazione con Acea – ancora le parole di Raggi – continua il progetto di valorizzare al massimo il prezioso patrimonio artistico della Capitale, salvaguardando ed esaltando i gioielli d’arte, di fede e di cultura che ci circondano».

Inaugurazione della nuova illuminazione a Santa Maria in Trastevere, 2 luglio 2020

Ben 51 i proiettori a led di ultima generazione che evidenziano il profilo architettonico della facciata, il portico, i mosaici e il campanile, per la prima volta illuminato in ogni suo lato. Il tutto con una luce calda e dall’alta resa cromatica, studiata proprio per integrarsi perfettamente con i palazzi e lo stile dello storico quartiere della Capitale. L’impianto di illuminazione, inoltre, è dotato, come ha spiegato Giuseppe Gola, amministratore delegato di Acea, «di un sofisticato sistema digitale di controllo che permette, attraverso una rete Wi-Fi Bluetooth, di controllare ciascun punto luce, misurandone la giusta intensità per valorizzare ogni elemento architettonico». A completare l’opera, infine, la presenza di un palo innovativo, che sostiene altri 9 punti luce diretti sulla facciata e sul campanile e che riduce l’impatto visivo nel contesto della piazza. «La nuova illuminazione – ha evidenziato ancora Gola – valorizza un importante sito storico-architettonico, coniugando l’elevato risparmio energetico e la componente di innovazione tecnologica».

Nelle parole del parroco don Marco Gnavi, «tutti i romani, e in particolare i trasteverini, sono innamorati perdutamente di questa basilica, che è sempre stata un punto di riferimento nella complessità di un quartiere come il nostro e lo è ancora di più in un momento come quello attuale, dove il futuro è più incerto che mai». La nuova illuminazione, secondo Gnavi, potrà contribuire a indicare la «porta di ingresso fisica e spirituale» verso un luogo di culto che emana «speranza, carità e senso di fratellanza

Presente all’evento anche Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, nata e con sede proprio nel cuore di Trastevere. «La luce – ha sottolineato – mette in evidenza la bellezza delle cose e qui c’è tanta bellezza da vedere, che è sicuramente esteriore ma anche e soprattutto interiore, con tutto ciò che la fede e la solidarietà possono fare. Tanti infatti entrano nella basilica per ammirare le opere artistiche ma tantissimi lo fanno per incontrare la comunità e dunque per ammirare la bellezza della preghiera e della carità».

Infine, ospite dell’evento lo stilista Guillermo Mariotto, designer della maison Gattinoni e da un anno membro dell’arciconfraternita del Santissimo Sacramento e Maria Santissima del Carmine, quella della “Madonna Fiumarola” che, nella “Festa de Noantri”, viene celebrata proprio nel Rione di Trastevere. «Sono cresciuto in questo quartiere e il cuore vero e pulsante di Roma e tutto ciò che facciamo ogni giorno, soprattutto per gli altri, lo dobbiamo alla forza che ci arriva dalla Vergine Maria. In questo Rione – ha raccontato, visibilmente commosso – ho imparato a credere e questo posto è stato testimone di processioni ed eventi magnifici e lo sarà ancora, nonostante le difficoltà di questa emergenza».

3 luglio 2020