Nuova casa per i sacerdoti più anziani

Il trasferimento dalla struttura di Monte Mario alla Casa del pellegrino, al santuario del Divino Amore. Il direttore don Corsi: «Far ritrovare a ciascuno la propria dimensione»

Vuole essere «aperta e accogliente per e alla Chiesa di Roma» la nuova Casa diocesana per il clero, dove i sacerdoti anziani della diocesi si sono trasferiti lo scorso giovedì, 15 settembre,  andando ad abitare gli spazi della Casa del pellegrino, attigua al santuario del Divino Amore. «Il trasferimento dalla struttura di via Vergerio, a Monte Mario, a quella di Castel di Leva – spiega il direttore della Casa don Paolo Corsi – è stato voluto dal cardinale vicario Angelo De Donatis anche e soprattutto per far trascorrere gli ultimi anni di vita ai sacerdoti in un luogo prima di tutto molto caro ai preti romani e poi per dare loro la possibilità di rendersi utili ancora con qualche piccolo contributo, partecipando alla vita e alle celebrazioni del santuario mariano».

Sono 15 a oggi i presbiteri anziani presenti «ma ne arriveranno altri e inoltre la Casa potrà essere la residenza anche di alcuni cappellani ospedalieri», spiega ancora don Corsi. Il direttore racconta che lasciare la struttura di Monte Mario, «la bella casa delle suore Povere Figlie di San Gaetano, destinata a casa del clero dagli anni ‘70 e donata alla diocesi e al cardinale Ruini negli anni ‘90», ha comportato un «lungo trasloco, iniziato a luglio e durato quindi due mesi», perché «abbiamo portato tutte le cose dei sacerdoti: dalle stoviglie alla biancheria, dai loro letti ai quadri fino alle migliaia di libri che alcuni di loro possiedono».

L’obiettivo «è quello di far ritrovare a ciascuno la propria dimensione, mantenendo la stessa disposizione degli ambienti e garantendo la vicinanza del proprio vicino abituale di stanza – sono ancora le parole di don Corsi -, per rassicurare con serenità il più possibile tutti i sacerdoti dato che, come per tutte le persone anziane, i cambiamenti un poco li spaventano». Tuttavia il sentimento prevalente «è quello della gioia per essere in un luogo più centrale per l’attività spirituale e anche per quella pastorale», aggiunge il direttore, invitando «a fare visita ai sacerdoti anziani» e ricordando che «la nostra casa sarà anche una casa di intercessione» laddove «la preghiera – sia personale che comunitaria, con il giovedì dedicato all’Adorazione eucaristica animata – è l’attività privilegiata della vecchiaia e qui, sotto la protezione della Madonna del Divino Amore, preghiamo ogni giorno per la diocesi, per tutti i sacerdoti e per le vocazioni».

19 settembre 2022