Nozze gay, i giudici bocciano le trascrizioni

Illeggittimi, per il Consiglio di Stato, gli atti dei sindaci che hanno trascritto unioni omosessuali contratte all’estero: manca la diversità tra i sessi

Illeggittimi, per il Consiglio di Stato, gli atti dei sindaci che hanno trascritto unioni omosessuali contratte all’estero: manca la diversità tra i sessi

Il Consiglio di Stato si è espresso: «Le trascrizioni delle nozze gay sono illeggittime». La sentenza arriva a poco più di un anno di distanza dall’iniziativa presa a favore di 16 coppie dal primo cittadini uscente della Capitale Ignazio Marino, contro cui si era già espresso l’allora prefetto Giuseppe Pecoraro. Alcune delle coppie e los tesso Marino avevano fatto ricorso contro l’annullamente. Nel mese di marzo il Tar del Lazio, pur specificando che era insussistente il diritto alla trascrizione di tali matrimoni, aveva bocciato il provvedimento di annullamento delle trascrizioni preso dal prefetto, ritenendolo illegittimo. Ora il Consiglio di Stato ha cancellato la decisione del Tribunale amministrativo, respingendo l’ulteriore richiesta delle coppie omosessuali e dello stesso Marino sul diritto alla trascrizione.

Alla coppia omosessuale, secondo i giudici del Consiglio di Stato, manca un fondamentale requisito «ontologico»: la diversità fra i sessi. Se l’Italia vuole davvero riconoscere l’unione fra coppie dello stesso sesso allora deve introdurne il principio. Al momento, al matrimonio omosessuale manca un requisito essenziale per ottenere il riconoscimento o l’equiparazione nel nostro ordinamento: «L’indefettibile condizione della diversità di sesso fra i nubendi». La diversità uomo-donna, scrivono i giudici, è la «connotazione ontologica» del rito matrimoniale. Proprio per questo «il corretto esercizio della potestà – scrivono – impedisce all’ufficiale dello Stato civile la trascrizione di matrimoni omosessuali celebrati all’estero».

Anche considerando la dimensione internazione, «non appare in definitiva configurabile allo stato del diritto convenzionale europeo e sovranazionale un diritto fondamentale al matrimonio omosessuale». Respinta anche l’obiezione di chi aveva parlato di una violazione delle libertà di circolazione e di soggiorno.

27 ottobre 2015