Nostra Signora di Coromoto: 7 case per gli ucraini
Grazie alla generosità dei fedeli, sono stati affittati alcuni appartamenti per l’accoglienza dei profughi. La solidarietà sostenuta dalla preghiera per la fine della guerra
Un appello lanciato dall’ambone e in pochissimi giorni si è messa in moto una macchina dell’accoglienza e solidarietà che ha positivamente stupito anche don Francesco Giuliani, parroco di Nostra Signora di Coromoto ai Colli Portuensi. In seguito allo scoppio della guerra in Ucraina e alle immagini delle persone in fuga dai bombardamenti «molti parrocchiani hanno detto che sarebbero stati ben disponibili ad ospitare i profughi ma di essere impossibilitati a farlo per varie ragioni logistiche – afferma il sacerdote -. Si è quindi deciso che per sei mesi ognuno avrebbe liberamente offerto quanto poteva e con il ricavato la parrocchia avrebbe affittato un appartamento in zona. Le adesioni sono state tante con contributi che variavano da 10 a 500 euro al mese per un semestre. Questo ci ha permesso di affittare sette appartamenti e c’è chi lo ha concesso in comodato gratuito», evidenzia don Giuliani. Al momento sono ospitate 22 persone, perlopiù mamme con minori.
Inizialmente erano 31 ma alcune donne hanno fatto ritorno in Ucraina. I parrocchiani si sono offerti anche di ammobiliare gli appartamenti. «Hanno pensato a tutto – prosegue il parroco -. Mobili, televisori, frigoriferi, giochi per bambini, prodotti per la casa e per l’igiene personale. Sono state stilate liste di persone che parlavano il russo o l’ucraino, di chi si offriva ad accompagnare i profughi nel processo di integrazione, per il disbrigo delle pratiche burocratiche, per l’inserimento scolastico dei minori. Dai primi di marzo si è creato un esercito di volontari che hanno offerto un’accoglienza calorosa, seguendo le famiglie arrivate la prima settimana di aprile con amore e dedizione. Tutti i profughi avevano delle patologie e i parrocchiani hanno fatto i turni per accompagnarli alle visite mediche».
Nei mesi estivi i bambini più piccoli hanno trascorso momenti di svago nei centri estivi del quartiere o in piscina e anche in questo caso «alcuni sono stati accolti gratuitamente», prosegue don Francesco il quale non nasconde che in questi mesi ha «imparato tanto vedendo la disponibilità e la generosità dei parrocchiani e degli abitanti del quartiere. C’è stata una risposta superiore a ogni aspettativa».
Inizialmente i parrocchiani si erano impegnati per sei mesi ma considerando che la situazione in Ucraina si aggrava di giorno in giorno l’accoglienza proseguirà fino a dicembre. «Gli appartamenti a disposizione da ottobre saranno però cinque – spiega il parroco -. Questo perché è diminuito il numero degli ospiti e perché la crisi economica e il rincaro delle bollette sta creando difficoltà a chi fino a questo momento ha generosamente contribuito. Nei prossimi mesi cercheremo altre soluzioni». Don Francesco non dimenticherà mai «gli occhi delle famiglie al loro arrivo negli appartamenti e le lacrime silenziose di chi guardava incredulo quella che sarebbe stata la sua nuova abitazione arredata nei minimi dettagli. I loro occhi dicevano tutto». La solidarietà è stata sostenuta «dalla preghiera quotidiana per la fine della guerra – conclude il sacerdote -, che è andata ad aggiungersi a quella che da anni si recita nella parrocchia Nostra Signora di Coromoto per i cristiani perseguitati nel mondo».
26 settembre 2022