Norcia, dopo il terremoto la prima campanella nella tendopoli

Per ogni bimbo un nastro di colore diverso, secondo lo stato d’animo: docenti e psicologi con gli studenti. «Segnale di ripristino di una normalità interrotta»

Per ogni bambino un nastro di un colore diverso che esprime lo stato d’animo: docenti e psicologi vicini agli studenti. «Un segnale di ripristino di una normalità interrotta»

Al Pattinatoio comunale di Norcia, dove è stata allestita la tendopoli, ogni bambino ha un nastro di un colore diverso. Ogni colore esprime il loro stato d’animo, la loro emozione. Il giallo la gioia, il blu la paura, il rosso la rabbia, l’azzurro la tristezza. Lavorare sulle loro emozioni sarà centrale per i docenti, i genitori, il personale scolastico e gli psicologi che seguiranno tutto il loro percorso da ieri, 12 settembre, giorno della prima campanella a scuola, fino alla fine dell’anno scolastico. E questo primo giorno di scuola non è come gli altri. Il terremoto del 24 agosto che ha devastato parte del centro Italia ha reso inagibili, oltre che molte abitazioni, anche le scuole del loro paese. Per questo i bambini della primaria “Alcide De Gasperi” frequenteranno le lezioni in una tendopoli all’interno della pista di pattinaggio comunale e i ragazzi delle medie e delle superiori studieranno in una mega tenda nel cortile dell’istituto Battaglia. Il tutto per circa un mese e mezzo, tempo necessario per ultimare la costruzione dei prefabbricati che ospiteranno gli studenti norcini di ogni ordine e grado fino alla messa in sicurezza delle scuole.

E che è un primo giorno particolare lo si percepisce anche dai volti dei ragazzi, dal loro entusiasmo. La loro scuola si è improvvisamente trasformata in una tenda, ci sono molte persone, giornalisti, rappresentanti istituzionali, genitori e curiosi. L’attenzione è tanta e non capita tutti i giorni. «Per loro è come un gioco – dice una docente -. Il difficile sarà dopo». Sì perche’ una volta sgonfiati i palloncini, tolti gli striscioni e finite le passerelle, resteranno i ragazzi con il personale scolastico a fare i conti con il freddo, gli spazi angusti e l’attesa di un ritorno alla normalità. Normalità che per ora si cerca comunque di garantire. «La scuola deve riprendere regolarmente – ha detto a tal propositola direttrice dell’Ufficio scolastico regionale dell’Umbria Sabrina Boarelli – perché è un segnale di ripristino di una normalità interrotta. Ci sono poi tanti modi di fare scuola e di affrontare un anno che sarà un po’ particolare e noi troveremo quello adatto per affrontare anche le paure e le ansie».

Un primo giorno di scuola diverso. Sui banchi non ci sono libri e i ragazzi sono tutti insieme. I più piccoli ballano, cantano e guardono un film della Pixar. I più grandi invece raccontano le loro esperienze di quel 24 agosto. C’è chi si rifugiò sotto al tavolo, chi abbandonò la propria casa alla prima scossa e chi la casa non ce l’ha più, ma l’importante «è che siamo tutti salvi», ammette candidamente Francesco. Applausi e qualche lacrima. «Abbiamo iniziato regolarmente l’anno scolastico – ha detto la preside dell’istituto onnicomprensivo Paola Tonti -, faremo un percorso particolarmente impegnativo e importante per i nostri ragazzi. Siamo forti e ce la faremo».

13 settembre 2016