Nonni e anziani, «radici di cui i giovani hanno bisogno per diventare adulti»

Celebrata da Papa Francesco la III Giornata mondiale, nella basilica di San Pietro. In 5, in rappresentanza dei 5 continenti, hanno consegnato la Croce del pellegrino ad altrettanti ragazzi in partenza per la Giornata mondiale della gioventù di Lisbona

Sì allo scambio intergenerazionale, no all’isolamento degli anziani. È il messaggio lanciato da Papa Francesco ieri, 23 luglio, nella Messa per la III Giornata mondiale dei nonni e degli anziani. «Stiamo attenti che le nostre città affollate non diventino dei “concentrati di solitudine” – ha affermato durante la celebrazione nella basilica di San Pietro -; non succeda che la politica, chiamata a provvedere ai bisogni dei più fragili, si dimentichi proprio degli anziani, lasciando che il mercato li releghi a “scarti improduttivi”. Non accada che, a furia di inseguire a tutta velocità i miti dell’efficienza e della prestazione, diventiamo incapaci di rallentare per accompagnare chi fatica a tenere il passo. Per favore, mescoliamoci, cresciamo insieme».

Celebrata la quarta domenica di luglio, in prossimità della memoria liturgica dei santi Gioacchino e Anna, i nonni di Gesù che la Chiesa ricorda il 26 luglio, la Giornata ha avuto come tema “Di generazione in generazione la sua misericordia”. Concelebranti 20 tra cardinali e vescovi e 50 sacerdoti. All’altare per la consacrazione il cardinale Kevin Joseph Farrell, prefetto del dicastero per i Laici, la famiglia e la vita, il vicario per la diocesi di Roma Angelo De Donatis e il vicegerente Baldo Reina. In basilica, nonni accompagnati dai nipoti, anziani ospiti di case di riposo e Rsa, over 70 attivi nelle comunità parrocchiali. A tutti la diocesi di Roma ha consegnato la preghiera e il messaggio di Papa Francesco per la Giornata. A cinque anziani, in rappresentanza dei cinque continenti, tra i 67 e gli 82 anni, anche il compito di consegnare la Croce del pellegrino ad altrettanti giovani in partenza per la Giornata mondiale della gioventù di Lisbona. Un modo per rimarcare l’importanza della trasmissione della fede e l’impegno assunto dai nonni di pregare per i nipoti in partenza. Un giovane che parteciperà alla Gmg e una nonna si sono anche affacciati insieme al Papa alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico durante la recita dell’Angelus. Agli anziani è stato dedicato anche il primo di sei podcast, diffuso ieri, a cura del dicastero per i Laici, la famiglia e la vita per raccontare il proprio operato a favore di famiglie, giovani, anziani, gruppi associati di fedeli.

Una giornata da protagonisti, quindi, perché i nonni e gli anziani, ha detto il Papa sono le «radici di cui i più giovani hanno bisogno per diventare adulti». Bergoglio si è quindi soffermato sull’aspetto del “crescere insieme” contenuto nelle tre parabole che Gesù racconta nel Vangelo per spiegare il Regno di Dio. La prima è quella del grano e della zizzania che crescono insieme nello stesso campo. Il pensiero del Papa è quindi andato «agli anziani e ai nonni, che hanno già fatto un lungo tratto di strada nella vita e, se si voltano indietro, vedono tante cose belle che sono riusciti a realizzare, ma anche delle sconfitte, degli errori». Non bisogna scoraggiarsi perché «la vecchiaia – ha osservato Bergoglio – è un tempo benedetto anche per questo: è la stagione per riconciliarsi, per guardare con tenerezza alla luce che è avanzata nonostante le ombre, nella fiduciosa speranza che il grano buono seminato da Dio prevarrà sulla zizzania con cui il diavolo ha voluto infestarci il cuore».

La seconda parabola è quella del granello di senape che crescendo diventa «più grande delle altre piante dell’orto». Anche in questo caso il pontefice ha attualizzato il racconto di Gesù paragonando i nonni agli «alberi rigogliosi, sotto i quali i figli e i nipoti realizzano i propri “nidi”, imparano il clima di casa e provano la tenerezza di un abbraccio». La prospettiva è sempre quella di crescere insieme rilanciando «una nuova alleanza tra giovani e anziani, perché la linfa di chi ha alle spalle una lunga esperienza di vita irrori i germogli di speranza di chi sta crescendo. In questo scambio fecondo impariamo la bellezza della vita, realizziamo una società fraterna, e nella Chiesa permettiamo l’incontro e il dialogo fra la tradizione e le novità dello Spirito».

Nell’ultima parabola a “crescere insieme” sono il lievito e la farina. L’invito di Francesco è stato quello di non dimenticare i nonni e gli anziani. «Per una loro carezza tante volte siamo stati rialzati, abbiamo ripreso il cammino, ci siamo sentiti amati, siamo stati risanati dentro – le parole del vescovo di Roma -. Loro si sono sacrificati per noi e noi non possiamo derubricarli dall’agenda delle nostre priorità. Cresciamo insieme, andiamo avanti insieme».

24 luglio 2023