“Noi diamo + senso”. “Manicomi” raccontati attraverso l’arte

Al Chiostro del Bramante la mostra con le opere di tre artisti usciti dalle istituzioni reclusorie promossa dalla Comunità di Sant’Egidio

Al Chiostro del Bramante la mostra con le opere di tre artisti usciti da ospedali psichiatrici promossa dalla Comunità di Sant’Egidio

Raccontare ricordi e storie personali, sogni e a volte dolori attraverso metafore pittoriche, sintesi artistiche. È ciò che cerca di raccontare la mostra “Noi diamo+senso“ promossa dai Laboratori d’arte della Comunità di Sant’ Egidio, e che vede come protagonisti tre artisti, Giovanni Fenu, Annamaria Colapietro e Roberto Mizzon, usciti da istituzioni reclusorie. La mostra sarà presentata nel pomeriggio di oggi, mercoledì 24 giugno, alle gallerie del Chiostro del Bramante e sarà visitabile fino al prossimo 19 luglio.

Questa esposizione si va ad inserire in un progetto più ampio, “I/O_IO è un altro”, in cui Fenu Colapietro e Mizzon, confrontandosi con artisti professionisti, hanno realizzato una mostra corale nell’ ambito del centenario dell’ apertura dell’ ospedale psichiatrico Santa Maria della Pietà, che era considerato il più grande manicomio d’Europa ed è poi il luogo dove i tre artisti sono stati reclusi per un periodo della loro vita. E proprio l’arte li ha salvati e liberati da quella prigionia non solo fisica ma soprattutto interiore.

«Queste opere – spiega Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’ Egidio, nell’introduzione del libro in cui è stato raccontato il progetto “I/O_IO è un altro” – fanno riflettere sul valore e sul senso della vita. Su quanto essa sia tante volte umiliata, e non sempre fatta rialzare, e restituita alla sua dignità. E, del resto, la mostra vuole offrire proprio a tre artisti con disabilità dei Laboratori d’Arte della Comunità di Sant’Egidio, che in passato erano stati internati in strutture manicomiali, la possibilità di esprimersi sui grandi temi di tutti e di sempre, la chiusura, la solitudine, l’infelicità, e poi la comunicatività, l’amicizia e l’amore, la gioia. Tutto questo si è tradotto nei colori intensi delle tele di Annamaria, nella forza eloquente delle opere di Roberto, nella delicatezza delle figure ritratte da Giovanni».

I tre artisti sono già conosciuti attraverso altre esposizioni nel mondo artistico. La Colapietro, originaria di Roma, inizia la sua attività grazie ai laboratori nel 1992. Ha esposto nel 2003 presso il Parlamento Europeo di Strasburgo e nel 2008 al Palazzo del Quirinale. Una nutrita selezione delle sue opere è stata ripetutamente esposta presso il Museo di Roma in Trastevere.

Giovanni Fenu è originario di Sassari. Anche lui ha scoperto il suo talento grazie ai laboratori nei primi anni ’90. Nel giugno 2013 ha esposto all’Accademia d’Ungheria, insieme a Marianna Caprioletti, László Fark, Csaba Fürjesi, Zsolt Gyarmati ed Ervin Hervé-Lóránth nella collettiva “La Realtà Ridipinta – Direttive Parallele”. Dal 1986 è iscritto al Cedar (Centro Espansionistico Divulgazione Artisti Romani), e i suoi dipinti si trovano a Roma, Londra, New York e in Canada. Roberto Mizzon è di Fiumicino, frequenta i laboratori dal 2000. Le sue opere sono modellate stendendo il colore con le mani, direttamente sulla tela e creando impasti di diversa materia. Alcuni suoi lavori sono stati esposti al Palazzo del Quirinale.

L’artista Meneghetti, in collaborazione con il video maker Antonio Trimani, attraverso video opere ha voluto esplorare quelli che sono i confini di ciò che è considerata “normalità“, dando una lettura critica delle narrazioni artistiche dei tre protagonisti dell’ esposizione, partendo proprio dal loro riscatto dall’ istituzione manicomiale. Insieme agli artisti in questa nuova fase progettuale, hanno collaborato anche gli storici d’arte Alessandro Zuccari e Simonetta Lux. È possibile visitare la mostra dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 20, mentre il sabato e la domenica sarà aperta fino alle 21.

24 giugno 2015