Nobel per la pace 2020 al World Food Programme

Il riconoscimento assegnato all’agenzia Onu che si occupa di assistenza alimentare per le «incredibili capacità nella lotta contro la fame nel mondo»

Conferito al World Food Programme il Premio Nobel per la pace 2020, per le «incredibili capacità nella lotta contro la fame nel mondo» dimostrate in tempo di pandemia. Il comitato norvegese dei Nobel, in ranghi ridotti e in una sala più piccola, ha preso la decisione sottolineando proprio il ruolo dell’agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di assistenza alimentare in questo momento di lotta al Covid-19.

Nelle motivazioni del Premio di legge: «Per i suoi sforzi per combattere la fame, per il suo contributo al miglioramento delle condizioni per la pace in aree colpite da conflitti e per il suo agire come forza trainante per evitare l’uso della fame come arma di guerra e di conflitto».

Il Programma Alimentare Mondiale (World Food Programme), fondato nel 1962 prima su base sperimentale per essere poi ratificato nel 1965, ha la sede centrale a Roma. Il suo obiettivo: promuovere la sicurezza alimentare nel mondo, specie in casi di conflitto o calamità naturali, e garantire che la mancanza di cibo non venga usata come arma di guerra. Finanziato attraverso donazioni volontarie di governi e privati, stando ai dati forniti offre in media assistenza alimentare a 91,4 milioni di persone ogni anno. Negli ultimi anni, in particolare, si è occupato delle crisi provocate dalle guerre in Siria e Yemen.

9 ottobre 2020