Nizza, la condanna di ebrei e musulmani italiani

Izzeddin Elzir dell’Ucoii: «Unità in questa dura prova che ha colpito la Francia». Di Segni, comunità ebraiche: «Siamo più forti di chi semina odio»

Izzeddin Elzir dell’Ucoii: «Unità in questa dura prova». Di Segni, comunità ebraiche: «Siamo più forti di chi semina odio» 

«L’Ucoii condanna con fermezza questo attentato e si appella all’unità in questa dura prova che colpisce ancora una volta la comunità nazionale francese». A scriverlo è stato Izzeddin Elzir, presidente dell’Unione delle Comunità Islamiche Italiane dopo l’attentato di Nizza. «Tutti i nostri pensieri – ha aggiunto – il nostro cordoglio e la nostra preghiera va alle famiglie delle vittime e dei loro cari».

Netta condanna anche da parte
del presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni: «Ancora una volta terroristi islamici colpiscono il cuore della nostra Europa, le sue conquiste culturali, i suoi valori. Sono immagini terribili quelle che arrivano da Nizza, che è oggi la città di tutti i cittadini del mondo libero e democratico. Piangiamo le vittime di questa orrenda strage, avvenuta non a caso nel momento di massima celebrazione di quei valori universali per cui anche molte generazioni ebraiche hanno con dolore combattuto. Ma non rinunciamo a vivere la nostra quotidianità come qualsiasi altro giorno».

«Noi – ha aggiunto Di Segni – siamo più forti di chi semina qualsiasi forma di odio e di chi, quelle conquiste, le vorrebbe distruggere con la violenza, con la barbarie, con il lucido assassinio di vittime innocenti. Ancora una volta lo dimostreremo restando uniti e combattendo per un futuro migliore».

«È però fondamentale – ha avvertito – una reale presa di coscienza del pericolo. Una minaccia che da tempo colpisce Israele e che nelle stesse dinamiche viene oggi replicata in Europa. Governi, istituzioni, comuni cittadini: è il momento di reagire in modo lucido e compatto». «Alle vittime, ai loro familiari, ai feriti – ha concluso – il forte abbraccio di tutti gli ebrei italiani».

 

15 luglio 2016