Nigeria, i vescovi con il presidente Buhari, contro corruzione e violenza

Il presidente della Conferenza episcopale Ignatius Ayau Kaigama: «Auspichiamo che giustizia sia fatta secondo la legge, senza isole di impunità»

Il presidente della Conferenza episcopale Ignatius Ayau Kaigama: «Auspichiamo che giustizia sia fatta secondo la legge, senza isole di impunità»

Da una parte Boko Haram e la sua violenza; dall’altra il fenomeno della corruzione. Per l’arcivescovo Ignatius Ayau Kaigama, presidente della Conferenza episcopale della Nigeria, sono due «mostri» che minacciano di destabilizzare il Paese e «distruggere la crescita e lo sviluppo della nazione». Lo spiegato con chiarezza, a nome dei tutti i vescovi nigeriani, in occasione della visita dei presuli al presidente Muhammud Buhari, il 2 maggio scorso. Lodando «sforzi» di Buhari nella lotta ai due «mostri», ed esprimendo al contempo l’auspicio che «giustizia sia fatta secondo la legge, senza che ci siano isole d’impunità».

L’arcivescovo, sottolinea anche l’Agenzia Fides, ha evidenziato gli sforzi della Chiesa cattolica per portare aiuto alle popolazioni costrette alla fuga dalle violenze della setta islamista. «In particolare – ha ricordato – i vescovi di Maiduguri e di Yola, come quelli di altre parti del Paese, hanno ospitato un gran numero di sfollati interni. La Caritas nigeriana ha inviato una delegazione in Camerun con una significativa quantità di aiuti per soccorrere migliaia di nigeriani che si sono rifugiati in quel Paese». Quinid ha citato i recenti massacri negli Stati del sud, come  quelli avvenuti ad Agatu e Nimbo, attribuiti ai pastori Fulani, che sarebbero responsabili anche del fallito agguato all’automobile su cui viaggiava il cardinale John Olorunfemi Onaiyekan, arcivescovo di Abuja.

Monsignor Kaigama ha ribadito la necessità di fornire aiuto sia ai pastori in difficoltà per i cambiamenti climatici che agli agricoltori, con l’obiettivo di creare un’economia meno dipendente dal petrolio. «Attacchi armati e massacri – ha proseguito – sono diventati una minaccia nazionale, al punto che si dovrebbe considerarli come un’insorgenza e trattarli come tale». Da ultimo, il presidente dei vescovi nigeriani ha lamentato la mancanza di supporto dello Stato alle scuole cattoliche, definite «missionarie» perché forniscono un’educazione di qualità a tutti coloro che la chiedono, senza discriminazioni, e le enormi difficoltà per costruire luoghi di culto cristiani nelle università federali negli Stati del Nord, a maggioranza musulmana, così come nuove chiese nelle stesse aree. La richiesta al Capo dello Stato: «Spingere i governi di quegli Stati a far rispettare la libertà di religione inscritta nella nostra Costituzione».

4 maggio 2016