Nigeria, dal satellite le foto del terrore

Le immagini, diffuse da Amnesty International, mostrano gli effetti dell’attacco di Boko Haram a Baga, lo scorso 6 gennaio: «Devastazione di proporzioni catastrofiche». La preghiera di Sant’Egidio con i nigeriani di Roma

Quanto facciano paura i miliziani di Boko Haram in Nigeria lo si può capire dalle immagini satellitari che circolano, in questi giorni, in rete. A diffonderle Amnesty International che parla di «scioccante e inconfutabile prova della dimensione dell’attacco». La città è quella di Baga, nell’estremo nord est della Nigeria. È stata attaccata la scorsa settimana. Hanno ucciso anche i bambini in tenera età e una donna che stava partorendo . Fonti non governative parlano di oltre 2mila morti.

Le immagini satellitari sono state riprese il 2 e il 7 gennaio, prima e dopo l’attacco, che ha danneggiato o completamente distrutto oltre 3700 strutture. «Queste dettagliate immagini mostrano una devastazione di proporzioni catastrofiche in due città, una delle quali è stata quasi cancellata dalla carta geografica nello spazio di quattro giorni – ha dichiarato Daniel Eyre, ricercatore di Amnesty sulla Nigeria – di tutti gli attacchi di Boko Haram presi in esame da Amnesty international, questo è il più grande e il più distruttivo di sempre, un deliberato attacco contro la popolazione civile le cui case, le cui scuole e i cui ambulatori sanitari sono ormai solo rovine fumanti».

Intanto, ieri sera nella basilica di Santa Maria in Trastevere, la Comunità di Sant’Egidio ha pregato per la Nigeria. A presiedere la celebrazione, monsignor Vincenzo Paglia, il presidente del Pontificio Consiglio della Famiglia. Nel corso della preghiera è stato ricordato il «dramma che stanno vivendo intere popolazioni della Nigeria, sia cristiane che musulmane. Avere utilizzato bambini e bambine come kamikaze – si legge in un comunicato – testimonia che si è ormai raggiunto un livello di violenza inaccettabile per ogni cultura, civiltà e religione».

 

16 gennaio 2015