Nigeria, Boko Haram attacca Maiduguri

La testimonianza del vescovo Doeme raccolta da Fides: «Tra i luoghi colpiti, una moschea. Ucciso esponente della comunità islamica»

La testimonianza del vescovo Oliver Dashe Doeme raccolta dall’Agenzia Fides: «Tra i luoghi colpiti pure una moschea. Ucciso anche un esponente della locale comunità islamica»
Nel pomeriggio del 27 dicembre i terroristi di Boko Haram sono entrati in diverse aree di Maiduguri, introducendosi in alcune case e uccidendo gli abitanti, mentre in altre zone hanno inviato donne e bambine kamikaze a farsi esplodere in mezzo alla gente. A raccontarlo all’Agenzia Fides è il vescovo di Maiduguri, Capitale dello Stato di Borno, nel nord della Nigeria, Oliver Dashe Doeme. «Un numero consistente di persone sono state uccise – aggiunge -, ma non conosciamo ancora il numero esatto».

Almeno 80, secondo fonti di agenzia, i morti nel corso dei diversi attacchi simultanei a Maiduguri e nella cittadina di Madagali. Tra i luoghi colpiti anche una moschea; tra le vittime, un esponente della comunità islamica locale, ucciso a casa sua, racconta il presule, che sottolinea: «Boko Haram è una setta che non fa una grande distinzione tra musulmani e non musulmani. La maggior parte della popolazione vuole vivere in pace. Boko Haram uccide chi non aderisce alla sua ideologica che vieta in particolare l’educazione “all’occidentale”. I musulmani che non supportano la loro ideologia diventano nemici di Boko Haram».

Ormai, è il commento di monsignor Doeme, «Boko Haram fa parte del fenomeno mondiale del terrorismo internazionale, come dimostrano gli attacchi simultanei perpetrati qui a Maiduguri che sembrano ricalcare alcune modalità  degli attacchi terroristici di Parigi o di altre parti del mondo».

29 dicembre 2015