Nicola Piovani in Vaticano “Con i poveri e per i poveri”

Appuntamento in Aula Paolo VI il 9 novembre alle 18. Dirigerà l’Orchestra italiana del Cinema. Protagonista anche il Coro della diocesi di Roma diretto da Frisina

«La musica ha la capacità di unire le anime. E questo è un Concerto per seminare gioia, non un’allegria divertente di un momento, ma l’occasione per seminare un seme che rimarrà lì nelle anime di tutti e farà tanto bene a tutti». Con queste parole Papa Francesco ha spiegato le intenzioni del Concerto “Con i poveri e per i poveri” che si terrà nell’Aula Paolo VI sabato 9 novembre alle ore 18. Dopo la direzione del maestro Daniel Oren e del Premio Oscar Ennio Morricone nelle prime due edizioni, quest’anno protagonista insieme al Coro della Diocesi di Roma diretto dal maestro monsignor Marco Frisina sarà il maestro Nicola Piovani, che dirigerà l’Orchestra Italiana del Cinema.

L’evento, organizzato dal Pontificio Consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione con la collaborazione dell’Associazione Nova Opera, apre le iniziative a sostegno della terza Giornata mondiale dei poveri dal tema “La speranza dei poveri non sarà mai delusa”. E ai poveri sono riservate le prime file dell’Aula Nervi, come spiega Frisina: «Di solito i primi mille posti davanti sono riservati alla curia durante gli eventi in Aula Paolo VI ma per questo concerto gli ultimi saranno i primi e ai poveri sono riservati i posti d’onore. Per loro sarà una festa, ci sarà anche il pranzo con il Papa, per riflettere l’obiettivo di una Giornata non solo per loro, ma con loro». Nella memoria di Frisina, alla guida del Coro della diocesi di Roma da 35 anni, le reazioni di questo speciale pubblico nelle edizioni precedenti: «Mi ricordo una signora che applaudiva sempre in piedi, con gli occhi lucidi o quel carcerato che, entrando in Aula, si è stupito di quanto fosse grande per lui, abituato a dividere la cella con altri compagni. Tanti entrano smarriti ma escono incantati e grati per aver partecipato a un evento che non si sarebbero mai potuti permettere. I poveri hanno diritto al meglio e la musica ha un grande potere per risarcirli».

Numerose le associazioni che saranno presenti che si adoperano ogni giorno al fianco dei poveri: l’Ordine di Malta, la Caritas, la Comunità di Sant’Egidio, il Centro Astalli, le Missionarie della Carità, le Acli di Roma, la Comunità Nuovi Orizzonti, i Vincenziani, la Comunità Papa Giovanni XXIII. Al termine del concerto, i volontari distribuiranno un pasto a tutti i presenti.

A impreziosire l’edizione di quest’anno le celebri melodie composte dal maestro Nicola Piovani, compositore specializzato in musica per il cinema, premio Oscar nel 1999 per La vita è bella di Roberto Benigni, che abbiamo intervistato per l’occasione.

Quale sarà il filo conduttore dei brani che proporrete in Vaticano?
Unico filo conduttore sarà l’espressività della musica e la capacità di aggregare persone diverse fra loro, per lingua, per censo, per etnia.

Che brani eseguirete?
Dirigerò due suite: una con le musiche del Pinocchio di Benigni e una con le musiche de La Vita è bella.

La musica è da sempre uno strumento di inclusione. Che messaggio vorrebbe trasmettere quella sera?
Non sono molto adatto a trasmettere messaggi. Mi piace però ribadire che la musica è una lingua potente, potentissima nella convivenza dei diversi. Vedere, come mi è capitato, che due spettatori – uno cinese e uno svedese – si entusiasmano allo stesso passaggio musicale è un’emozione preziosa e un monito di cui i governanti della terra dovrebbero tener conto. Se i fondatori dell’Europa unita avessero pensato a fondare un’orchestra europea, dei circuiti per la musica di musicisti europei, avessero incentivato con commissioni le composizioni di musiche europee, molti problemi di integrazione che abbiamo risulterebbero, credo, meno difficili.  

Il tema della Giornata mondiale dei poveri di quest’anno è: “La speranza dei poveri non sarà mai delusa”. A lei cosa dà più speranza?
L’unica speranza alla quale mi tengo stretto è il pensiero che, nonostante tutto, il pianeta attraverso i secoli abbia fatto passi avanti nella direzione del rispetto e della solidarietà. A volte passettini, a volte passi da gigante. Ecco, continuare su questa strada, scegliere sempre, fra due direzioni, quella del progresso civile.

Da romano, quali pensa siano le povertà che vive la nostra città?
La Roma di oggi ne vive tante di povertà. Quella che più mi avvilisce è la rassegnazione con la quale noi cittadini romani stiamo accettando il degrado della nostra capitale. La rassegnazione è un segno tipico del popolo romano, ma porta a cronicizzare i problemi.

Insieme ai poveri, saranno presenti anche tanti volontari delle associazioni che ogni giorno cercano di rimarginare le tante ferite della città. Che brano dedicherebbe loro?
Il Fox-trot da La vita è bella, che suoneremo alla fine. Un brano allegro, festoso, come meritano tutti i volontari i quali ci ricordano quotidianamente che l’umanità non è solo cinismo, avidità, egoismo. La solidarietà sopravvive, e loro ce lo ricordano ogni giorno.

31 ottobre 2019