Nicaragua: anche il vescovo Baez privato dei diritti di cittadinanza

Il suo nome nella lista dei 94 nuovi cittadini colpiti dal provvedimento, che si aggiungono ai 222 esiliati negli Usa e a quelli detenuti. A partire dal vescovo Alvarez

Il governo del Nicaragua ha tolto la cittadinanza ad altri 94 nuovi cittadini. Tra loro, il vescovo ausiliare di Managua Silvio José Báez e padre Uriel Vallejos, sacerdote della diocesi di Matagalpa considerato “latitante” dal regime. La Corte d’Appello di Managua, che ha emesso la sentenza, li ha riconosciuti tutti colpevoli di «tradimento» per i presunti reati di associazione a delinquere finalizzata a minare l’integrità nazionale e a diffondere notizie false a danno dello Stato. I loro nomi si aggiungono a quelli dei 222 forzatamente esiliati negli Stati Uniti nei giorni scorsi, e a coloro che sono detenuti nelle carceri del Paese, a partire dal vescovo di Matagalpa Rolando Álvarez, condannato a 26 anni. Per tutti questi cittadini, il regime di Ortega decreta di fatto “la morte civile”, privandoli di qualsiasi diritto di cittadinanza ed espropriando i loro beni.

Al vescovo Álvarez e all’intera Chiesa del Nicarabua arriva intanto la solidarietà degli episcopati di America Latina e Caraibi. La Conferenza dei vescovi cattolici di Cuba (Cocc) fa proprio l’invito alla preghiera di Papa Francesco: «In comunione fraterna con i nostri fratelli e sorelle nicaraguensi – si legge in una nota -, invitiamo i fedeli cattolici cubani a pregare per quella Chiesa e quel popolo sofferenti, con un’intenzione speciale durante le Messe e i sacrifici che offriremo il prossimo mercoledì delle Ceneri (22 febbraio) e anche durante l’esercizio della Via Crucis che siamo soliti fare nei venerdì del tempo santo della Quaresima».

Una nota arriva anche dalla Conferenza episcopale di Porto Rico. «Abbiamo appreso con stupore dell’assurda condanna a 26 anni di carcere inflitta al vescovo di Matagalpa, in Nicaragua, monsignor Rolando Álvarez – si legge nel testo -. Siamo ancora più sorpresi dal fatto che i reati attribuiti al presule appartengano al campo della libertà di espressione o corrispondano a una terminologia fondamentalmente politica. Preghiamo Gesù Cristo, sovrano di tutti, affinché il vescovo Rolando Alvarez sia rilasciato immediatamente e possa esercitare liberamente il suo ministero episcopale».

Interviene anche la Conferenza episcopale del Paraguay, insieme alla Conferenza dei religiosi del Paese, manifestando agli esiliati e a coloro che sono ingiustamente detenuti «la nostra solidarietà, ammirazione e gratitudine nella vostra lotta per la libertà, la democrazia e la fedeltà alla fede cristiana. Vi accompagniamo con le nostre preghiere e manifestiamo la nostra vicinanza a tutti coloro che sono detenuti impropriamente, maltrattati o perseguitati in Nicaragua – proseguono -. A monsignor Rolando Álvarez, il nostro apprezzamento, rispetto e incoraggiamento a continuare il cammino della lotta per la libertà come Pastore che ama e accompagna il suo popolo, la nostra sincera gratitudine per la sua testimonianza di vivere coraggiosamente il mistero pasquale con il suo popolo».

20 febbraio 2023