Nessuna notizia dei religiosi rapiti ad Haiti

Il sequestro il 23 febbraio, in viaggio verso l’unica scuola ancora attiva a Bicentenaire (Port-au-Prince). Pochi giorni prima, l’esplosione ai danni del vescovo Dumas

Stavano andando a fare lezione alla scuola Jean XXIII, l’unica ancora attiva nel quartiere Bicentenaire, nella Capitale Port-au-Prince, i 6 membri della congregazione del Sacro Cuore di Gesù e l’insegnante rapiti venerdì 23 febbraio ad Haiti. Nella stessa zona, rapito anche un altro sacerdote. L’ipotesi è quella della richiesta di un forte riscatto, ma ancora non si hanno notizie. E la situazione politica e sociale, nel Paese, resta tesa. Alla ricerca di una soluzione, i presidente dei Paesi caraibici si sono ritrovati a Georgetown, in Guyana, per cercare di trovare una via d’uscita alla crisi  e accelerare l’arrivo della forza internazionale guidata dal Kenya. Intanto però gli episodi di violenza continuano.

Pochi giorni prima, il 18 febbraio, colpito da un’esplosione a Port-au-Princemons. Pierre André Dumas, vescovo di Anse-à-Veau/Miragoâne. In una nota rilanciata dal Sir, la Conferenza episcopale haitiana (Ceh) «desidera ringraziare tutti coloro che hanno espresso la loro vicinanza» al presule e che «lo hanno tenuto nelle loro preghiere», dopo l’attacco che «gli è quasi costata la vita». Al momento, informano, il presule «continua a ricevere le cure necessarie in un ospedale della Florida. Rimanendo uniti a lui in questa prova come membri di un unico corpo, attendiamo con ansia le conclusioni dell’indagine forense, che rivelerà le cause dell’esplosione. Che la Vergine Immacolata interceda per il nostro devoto fratello e che il Signore gli conceda la grazia di una piena guarigione», l’invocazione della Conferenza episcopale.

28 febbraio 2024