Nepal, la solidarietà di Francesco. Fondi stanziati da Cei e Caritas

La preghiera e l’invito alla mobilitazione della comunità internazionale, nelle parole del Papa. Dai vescovi italiani gli aiuti dall’8xmille. La rete Caritas

La preghiera e l’invito alla mobilitazione della comunità internazionale, nelle parole del Papa. Dai vescovi italiani gli aiuti dall’8xmille. La rete delle Caritas

Oltre 3.600 i morti per il sisma di magnitudo 7,9 che sabato mattina, 25 aprile, ha colpito il Nepal. A loro Francesco, immediatamente informato, ha dedicato la sua preghiera fin dal mattino, prima di inviare in serata, tramite il segretario di Stato Parolin, un telegramma di cordoglio a monsignor Paul Simick, vicario apostolico del Nepal, manifestando «la sua solidarietà a tutte le persone colpite da questo disastro». Il Papa, si legge nel telegramma scritto dal cardinale Pietro Parolin, «assicura a tutti i familiari delle vittime la sua vicinanza nella preghiera» e «affida le anime delle vittime alla misericordia amorevole dell’Onnipotente e offre incoraggiamento alle autorità civili e al personale d’emergenza, affinché continuino nelle loro attività di recupero e assistenza di quelli che sono stati toccati da questa tragedia. Su tutti loro invoca le benedizioni dell’Onnipotente come promessa di guarigione e consolazione».

Francesco è tornato a manifestare la sua vicinanza alle popolazioni colpite dal terremoto anche ieri, domenica 26 aprile, al termine del Regina Coeli. «Prego per le vittime – ha assicurato -, per i feriti e per tutti coloro che soffrono a causa di questa calamità. Abbiano il sostegno della solidarietà fraterna», ha concluso, invitando alla mobilitazione della comunità internazionale. Quindi ha invitato i presenti in piazza a pregare «la Madonna perché stia loro vicino».

Un aiuto concreto arriva intanto dalla Conferenza episcopale italiana che ha stanziato oggi, lunedì 27 aprile, 3 milioni di euro. La cifra, tratta dai fondi dell’8xmille per aiuti di prima emergenza, arriveranno in Nepal attraverso il nunzio apostolico monsignor Salvatore Pennacchio, destinati anzitutto alla cura dei feriti e al sostegno delle centinaia di migliaia di persone che hanno urgente necessità di assistenza umanitaria.

Parallelamente, anche la rete Caritas continua i suoi aiuti alle vittime del terremoto, che ha colpito anche India, Tibet e Bangladesh, seppure in condizioni difficilissime. Sono state mobilitate in supporto all’organismo pastorale del Nepal anche altre Caritas e team di esperti. La priorità: la ricerca dei sopravvissuti e l’assistenza ai senza tetto con beni di prima necessità, soprattutto acqua e materiale igienico sanitario, oltre che tende, coperte e teli per ripari temporanei. Vi è poi una preoccupazione particolare per la fasce più vulnerabili, come minori, anziani, disabili. Tutto è ancor più complicato dalla fredda temperatura notturna e dalla pioggia. Caritas italiana ha messo ieri, domenica 26 aprile, a disposizione un primo contributo di 100mila euro e, grazie anche ai suoi operatori nell’area, resta in costante contatto con le Caritas dei Paesi colpiti. Per informazioni e offerte: www.caritas.it.

27 aprile 2015