Nepal, la mobilitazione di Unicef e Aibi

Dedicato ai piccoli l’impegno delle due organizzazioni presenti sul territorio. La coordinatrice di Amici dei Bambini Clerici: «Mai sentito un terremoto così forte»

Dedicato ai più piccoli l’impegno prioritario delle due organizzazioni presenti sul territorio. La coordinatrice di Amici dei Bambini Clerici: «Mai sentito un terremoto così forte»

I bambini rappresentano il 40% della popolazione del Nepal. È anzitutto per la loro la preoccupazione dell’Unicef, all’indomani del terremoto di magnitudo 7,9 che sabato 25 aprile si è abbattuto sul Paese, con il bilancio ancora provvisorio di oltre 3.600 vittime. «Un terremoto di queste dimensioni rischia di registrare molte perdite di vite umane, distruggere edifici, strade e infrastrutture – si legge in una nota diffusa dall’organizzazione internazionale -. Temiamo per la sorte dei più piccoli».

Gli operatori Unicef sono al lavoro sul campo, per portare assistenza immediata, ai bambini e non solo. «Le comunicazioni sono molto difficili – informano – e non abbiamo ancora un quadro completo della devastazione, ma temiamo la perdita di molte vite e la distruzione di abitazioni. Manteniamo la nostra promessa di essere sempre vicini ai bambini del Nepal, in questa emergenza e ogni giorno. Ma è una corsa contro il tempo e abbiamo bisogno del sostegno di tutti». Per contribuire agli aiuti: www.unicef.it.

«Non ho mai sentito un terremoto così forte: ho pensato stessero bombardando. Per fortuna tutto il nostro personale sta bene. Adesso pensiamo ai bambini: qui manca tutto». Sono le parole che arrivano dal Nepal, per bocca della coordinatrice dell’Aibi (Amici dei Bambini) Fulvia Clerici. L’Aibi è presente nel Paese dal 2006, con interventi che si concentrano nella Valle di Kathmandu, dove nel solo Centro Paani assiste, anche grazie al sostegno a distanza, circa 200 piccoli.

Anche Aibi ha avviato immediatamente una raccolta di fondi per aiutare la popolazione (www.aibi.it). La priorità, per Clerici, è chiara: «Ora bisogna pensare soprattutto ai bambini, quelli ospiti del Centro Paani e del resto del Paese, vittime del terremoto a cui manca tutto!». Per questo gli operatori dell’associazione sono già impegnati in prima linea, portando aiuti per strada e nelle case crollate, alla ricerca dei sopravvissuti. L’appello: «Serve l’aiuto di tutti. Soprattutto il vostro».

27 aprile 2015