Nella notte, 15° attacco russo su larga scala in Ucraina

Allerta aerea su tutto il Paese. Colpite infrastrutture critiche in diverse regioni. Abbattuti dall’esercito di Kiev 16 missili. Attesa per il discorso del presidente Putin al Parlamento, il 21 febbraio. E la Nato incrementa la produzione di munizioni

Allerta aerea, nella notte tra 15 e 16 febbraio, su tutta l’Ucraina, su cui le forze russe hanno lanciato oltre 30 missili, 16 dei quali abbattuti dall’esercito ucraino. Sono i numeri del 15° attacco su larga scala delle forze di Mosca, riferiti dall’aeronautica militare ucraina, come riporta il Kyiv Independent. Colpite anche infrastrutture in diverse regioni del Paese. Le esplosioni  sono state avvertite a Kremenchuk, nell’oblast di Poltava, nell’Ucraina centrale, mentre il governatore dell’oblast di Leopoli Maksym Kozytskyi ha esortato i residenti a rimanere nei rifugi, riferendo che le forze russe hanno colpito «infrastrutture critiche». A Pokrovsk, nell’oblast ucraino di Donetsk, si contano tre morti e 11 feriti. Un morto e 7 feriti invece a Pavlograd, nella regione di Dnipropetrovsk.

A quasi un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, dunque, la nuova minaccia offensiva di Mosca sembra in fase di preparazione molto avanzata, se non già iniziata, come dimostrano i movimenti al confine di truppe e mezzi, così come le navi nucleari nel Baltico e i 4 caccia russi che lunedì scorso, 13 febbraio, hanno sfiorato l’Alaska. Proprio per questo, Usa ed Europa intendono accelerare sulla consegna di armi a Kiev: per l’Alto rappresentante Ue per gli affari esteri Josep Borrell, l’unico modo per arrivare a un negoziato, dunque alla pace. Mosca intanto continua a minacciare l’Occidente: solo ieri il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha dichiarato che «la politica dell’Occidente per trasformare l’Ucraina in una roccaforte anti-russa sta raggiungendo il punto di non ritorno».  E c’è attesa per il discorso del presidente Vladimir Putin al Parlamento russo, il 21 febbraio.

Stando alle autorità di Kiev, comunque, la Russia starebbe subendo perdite pesanti nel suo assalto continuato alla città di Bakhmut, epicentro dei combattimenti nell’Ucraina orientale. Il fondatore dell’organizzazione di mercenari russi Wagner, Yevgeny Prigozhin, denuncia in un video su Telegram la «mostruosa burocrazia militare» della Russia, affermando che la città «non sarà conquistata prima di marzo o aprile» e che i progressi dipenderanno dall’invio di «riserve da parte dell’avversario», criticando la Russia per non essere riuscita a conquistare la città entro la fine del 2022. Intanto, il viceministro della Difesa ucraino Hanna Malyar dichiara, sempre su Telegram, che il gruppo Wagner e gli altri gruppi militari sostenuti da Mosca attivi nell’Ucraina orientale starebbero perdendo fino all’80% di alcune unità d’assalto

Riguardo ai jet richiesti dagli ucraini per la difesa dei loro cieli – dove sono stati intercettati e in parte abbattuti anche sei presunti palloni-spia -, gli alleati ancora non danno il via libera. Il presidente di turno dell’Ue, lo svedese Ulf Kristersson, in visita a Kiev al presidente Zelensky, ha proposto la creazione di una coalizione che decida sugli aerei da combattimento. Ma intanto la Nato ha deciso di incrementare con urgenza la produzione di munizioni, di artiglieria come di contraerea, che dopo 12 mesi di guerra cominciano a scarseggiare anche tra gli alleati. «Si stanno rafforzando sia le linee produttive esistenti che investendo in nuove fabbriche», ha affermato il segretario generale Jens Stoltenberg, al termine del Consiglio dei ministri della Difesa dell’Alleanza, aggiungendo che oltre a Usa e Francia anche Germania, Norvegia e altri Paesi membri hanno firmato contratti con le aziende del settore per incrementare la produzione.

16 febbriao 2023