Nella “fase 2”, non dimenticare i bambini

È l’invito che arriva da Save the Children, in vita dell’uscita dalla fase più acuta dell’emergenza sanitaria. La richiesta di un piano organico di interventi

«Il lockdown che da molte settimane i bambini e gli adolescenti in Italia stanno vivendo chiusi tra le mura delle loro case, in molti casi sovraffollate e prive di spazi adeguati, rischia di creare gravi ripercussioni sulla loro crescita». La direttrice dei programmi Italia-Europa di Save the Children Raffaela Milano parte da questa considerazione per ribadire, in vista della “fase 2”, la necessità di un piano organico di interventi che coinvolga, in rete, scuole, famiglie, istituzioni locali, associazionismo e volontariato.

Molti i problemi rilevati nella fase più acuta dell’emergenza sanitaria, a cominciare dalla «difficoltà per i bambini e per le loro famiglie di scandire la quotidianità in questa fase delicata», per continuare con l’alimentazione scorretta, l’uso smodato dei videogiochi, l’isolamento, lo stravolgimento del ritmo sonno-veglia e la perdita di concentrazione e motivazione per lo studio. Problemi più accentuati per i bambini in ambienti piccoli e sovraffollati.

In un momento in cui il Paese si interroga sulle modalità della ripartenza economica e produttiva, per l’organizzazione è «urgente mettere al centro gli spazi e le opportunità da assicurare ai bambini e agli adolescenti, sia per quanto riguarda la didattica che le attività extrascolastiche», perché la salute dei minori «sia pienamente protetta e perché venga loro garantito, nel pieno rispetto della loro sicurezza, il diritto al gioco e alla socialità». Concordando «con quanto espresso dal ministro Bonetti a proposito della necessità di lavorare alla ripartenza dei ragazzi e degli adolescenti», Save the Children ritiene quindi «necessario un piano organico che comprenda sia la scuola che le attività territoriali e che coinvolga, in rete, tutti gli attori, a partire dalle scuole, le famiglie, le istituzioni locali, l’associazionismo e il volontariato». L’obiettivo: garantire a ogni bambino e bambina «un ambiente educativo e di gioco protetto e ricco di opportunità, puntando anche sul volontariato e sull’impegno civico per la realizzazione di attività di gioco, sport e movimento».

17 aprile 2020