Nel libro di Massimiliano Padula, la prospettiva educativa dei media

“Comunica il prossimo tuo” è il titolo del volume, dedicato all’uomo «onlife». La presentazione con Monica Mondo, suor Caiazza, don Asolan e Gisotti

Il comandamento dell’amore, «Ama il prossimo tuo», coniugato nell’epoca del digitale. L’insegnamento di Gesù riletto e attuato seguendo i numerosi inviti e stimoli di Papa Francesco a improntare una comunicazione di prossimità. È da questo che prende vita il nuovo libro di Massimiliano Padula dal titolo “Comunica il prossimo tuo. Cultura digitale e prassi pastorale”, edito da Paoline. Il saggio di Padula, docente alla Pontificia Università Lateranense e alla Pontificia Facoltà di Scienze dell’educazione “Auxilium”, è stato presentato ieri sera, 3 marzo, nella Libreria Paoline Multimedia International. In dieci capitoli l’autore offre «una piccola apologia dell’umano nel tempo digitale», analizzando l’aspetto sociologico e pastorale del ruolo dei media nella società, lanciando quindi una proposta che intende realizzare le indicazioni più volte date da Papa Francesco in occasione delle Giornate mondiali delle comunicazioni sociali.

Il volume si sofferma sulla “prospettiva educativa” dei media, per questo ribattezzata “meducativa”, neologismo coniato da Filippo Ceretti, docente di Teorie dei media digitali e di media education alla Lateranense, che firma la postfazione. Un libro che Padula confida di aver «pensato e scritto» per i suoi studenti e per chi lavora nel settore comunicativo in ambito ecclesiale. Parlando dell’uomo “onlife”, l’autore richiama alla necessità di comprendere come la vita online sia reale tanto quanto quella lontana dallo schermo del pc. «L’educazione dell’uomo onlife – scrive – rappresenta una delle principali urgenze di una contemporaneità nella quale i media siamo noi».

La presentazione del saggio, moderata da Monica Mondo di Tv2000, è stata anticipata dai saluti di suor Anna Caiazza, superiora generale delle Figlie di San Paolo, che nel testo ha ritrovato l’impegno profuso ogni giorno per «comprendere e realizzare» la giusta comunicazione che è alla base dell’evangelizzazione. Compito della Chiesa, ha rimarcato don Paolo Asolan, docente di Teologia Pastorale alla Lateranense, è quello di «fare in modo che attraverso la comunicazione si manifesti la Parola di Dio. Una comunità in grado di comunicare può guarire l’isolamento digitale e la plus umanizzazione».

L’ottavo capitolo, intitolato “Papa Francesco e la comunicazione come prossimità”, ripropone stralci di alcuni messaggi di Bergoglio per le Giornate mondiali delle comunicazioni sociali sui quali si è soffermato Alessandro Gisotti, vicedirettore editoriale del dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, già direttore ad interim della Sala Stampa vaticana. Nei suoi messaggi Bergoglio «sprona a ricordare che siamo tutti comunicatori – ha detto – e ci chiede di essere testimoni dell’amore di Dio». Le omelie a Santa Marta, i selfie con i fedeli e la comprensione per il lavoro dei giornalisti sono, per Gisotti, le tre dimensioni con le quali Francesco esprime «prossimità attraverso la comunicazione».

4 marzo 2020