Nel Lazio il “fattore famiglia” diventa legge

Approvata dal Consiglio regionale la normativa che va verso il superamento dell’Isee per la valutazione dei carichi di famiglia. Voto contrario delle opposizioni

“Istituzione del fattore famiglia”. Questo il tema della proposta di legge regionale n. 37 del 20 giugno 2023, approvata questa mattina, 8 marzo, a maggioranza del Consiglio regionale del Lazio. Di fatto, una normativa che introduce, rivendicano gli esponenti della maggioranza, un percorso sperimentale verso il superamento dello strumento costituito dall’Isee per la valutazione dei carichi di famiglia. Contrario il voto delle opposizioni, che hanno rimarcato una caratterizzazione «ideologica» e finanche discriminatoria, in alcuni passaggi, della legge, adducendo come prova l’esiguità degli stanziamenti previsti dalla norma finanziaria, l’articolo 8.

Nove gli articoli della legge – che vede come prima firmataria la consigliera di Fratelli d’Italia Laura Corrotti -, alcuni dei quali emendati nel corso dei lavori d’Aula. Su tutti, l’articolo 3, dedicato al regolamento regionale che dovrà disciplinare nel dettaglio il fattore famiglia. Emendati anche, seppure in misura minore, gli articoli 1 – Finalità e oggetto – e 4 – Disposizioni transitorie -. Quest’ultimo è quello in cui si prevede la piattaforma informatica che sarà lo strumento applicativo del fattore famiglia, a proposito del quale un emendamento ha previsto la gratuità dell’accesso.

La normativa introduce una sperimentazione che per il momento riguarderà solo due aspetti: trasporto scolastico e centri estivi ricreativi. Proprio per questo, hanno spiegato dai banchi della maggioranza, si è scelto di finanziare la piattaforma informatica che servirà ad applicare il fattore famiglia piuttosto che fornire aiuti concreti ai nuclei, come invece richiesto dalle opposizioni.

In particolare, in dichiarazione di voto finale Marta Bonafoni (Pd) ha sottolineato il fatto che sono stati respinti tutti gli emendamenti che tendevano a eliminare gli aspetti ritenuti discriminatori di questo testo e quelli tesi a introdurre un maggior numero di servizi, tra quelli interessati dalla normativa, ha detto la consigliera. E ha parlato di «scarsa utilità» di questa legge, a fronte dell’importanza della tematica affrontata, data la scarsità dei fondi messi a disposizione. Il motivo, ha replicato per la maggioranza Laura Cartaginese (Lega), è imputabile alla situazione dei conti della Regione, «ereditata da questa amministrazione».

8 marzo 2024