Nel «dolore» della guerra, il Papa prega con le parole dell’arcivescovo di Napoli

Al termine dell’udienza generale, ha letto il testo composto da Battaglia, per chiedere il perdono e la pace. «Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, abbi pietà di noi»

Al termine dell’udienza generale di questa mattina, 16 marzo, in un’Aula Paolo VI ricca di bandiere giallo – blu dell’Ucraina, Papa Francesco ha rinnovato l’invito a pregare per la pace. «Nel dolore di questa guerra – ha detto – facciamo una preghiera tutti insieme, chiedendo al Signore il perdono e chiedendo la pace». E per farlo, ha scelto il testo di una preghiera composta dall’arcivescovo di Napoli Mimmo Battaglia e inviata alla comunità diocesana partenopea.

«Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, abbi misericordia di noi peccatori! Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, abbi pietà di noi! Signore Gesù, morto in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv, abbi pietà di noi! Signore Gesù, mandato ventenne al fronte, abbi pietà di noi! Signore Gesù, che vedi ancora le mani armate all’ombra della tua croce, abbi pietà di noi! », si legge nel testo, affidato dal pontefice ai fedeli di tutto il mondo. «Perdonaci Signore, se non contenti dei chiodi con i quali trafiggemmo la tua mano, continuiamo ad abbeverarci al sangue dei morti dilaniati dalle armi. Perdonaci, se queste mani che avevi creato per custodire, si sono trasformate in strumenti di morte. Perdonaci, Signore, se continuiamo ad uccidere nostro fratello, se continuiamo come Caino a togliere le pietre dal nostro campo per uccidere Abele. Perdonaci, se continuiamo a giustificare con la nostra fatica la crudeltà, se con il nostro dolore legittimiamo l’efferatezza dei nostri gesti. Perdonaci la guerra, Signore – è l’invocazione finale -. Signore Gesù Cristo, Figlio di Dio, ti imploriamo! Ferma la mano di Caino! Illumina la nostra coscienza, non sia fatta la nostra volontà, non abbandonarci al nostro agire! Fermaci, Signore, fermaci! E quando avrai fermato la mano di Caino, abbi cura anche di lui. È nostro fratello. O Signore, poni un freno alla violenza! Fermaci, Signore!».

16 marzo 2022