Naufragio nell’Egeo, i missionari italiani: «Rispettare le convenzioni internazionali»

Il comunicato stampa del Cimi: «Il timore è arrivare a dover contare più di 600 morti tra uomini, donne e soprattutto bambini lasciati annegare, con soccorsi in estremo ritardo»

«Con il passare delle ore diventa sempre più drammatico il bilancio delle vittime dell’ennesimo naufragio di una imbarcazione carica di migranti che è avvenuto tra il 13 ed il 14 giugno a Pylos, nel mar Jonio nelle acque territoriali greche». A scriverlo, in una nota diffusa oggi, 19 giugno, è la Conferenza degli istituti missionari in Italia (Cimi), secondo cui «il timore è quello di arrivare a dover contare più di 600 morti tra uomini, donne e soprattutto bambini lasciati annegare, con soccorsi in estremo ritardo».

Nella nota si sottolinea «l’inguardabile e stomachevole scaricabarile» di questi giorni. «I superstiti abbandonati su brandine in una struttura del porto di Kalamata, lontano dai giornalisti. I corpi rinvenuti trasportati di notte al buio da una motovedetta della guardia costiera greca e trasferiti al nord di Atene in camion frigoriferi per l’identificazione. I parenti delle persone che avrebbero dovuto essere sull’imbarcazione che intasano il centralino dell’ospedale di Kalamata per avere notizie dei propri cari. È il “rituale” che si ripete a ogni naufragio, a ogni strage annunciata».

La denuncia è proprio che «si tratta di vere stragi annunciate perché ogni imbarcazione che parte può essere una strage annunciata e non serve poi proclamare lutto nazionale per lavarsi la coscienza. Le domande che ci poniamo e che poniamo a chi è chiamato a governare – si legge ancora nel comunicato – sono sempre le stesse: le persone che erano su quell’imbarcazione o sulle altre imbarcazioni naufragate avevano altre alternative per scappare dalla violenza? Rischiare la vita oppure continuare a subire violenze nei lager libici? Voi, noi, cosa avremmo fatto se fossimo stati al loro posto?».

Gli istituti missionari contestano anche la bozza di Patto europeo per le migrazioni e l’asilo, in itinere a Bruxelles, chiedendo il «rispetto delle leggi e delle convenzioni internazionali. Leggi e convenzioni che tutti i Paesi hanno votato ma che vengono dimenticate quando si pensa solo alla difesa del proprio Paese o della “fortezza Europa” e quando si fa politica per difendere interessi di corporazione o personali. Leggi e convenzioni internazionali scritte nel corso di decenni per impedire che la violenza e la cultura della morte tornassero a prevalere. Rispettare le leggi e le convenzioni internazionali per evitare altre stragi annunciate», è l’esortazione.

In calce al comunicato, le firme di Missionari della Consolata; Missionari Comboniani; Missionari Saveriani; Missionari della Società delle Missioni Africane; Missionari del Pime; Missionari Verbiti; Missionari d’Africa (Padri Bianchi); Comunità Missionaria di Villaregia; Missionarie di Nostra Signora degli Apostoli; Missionarie dell’Immacolata; Francescane Missionarie di Maria; Missionarie di Maria – Saveriane; Missionarie Comboniane; Missionarie della Consolata.

19 giugno 2023