Naufragio nella Manica: il dolore dell’arcivescovo Welby

Almeno 27 i morti. Il presule: «Serve un sistema migliore basato su sicurezza e cooperazione». Sassoli (Ue): «Agire per garantire che non accada di nuovo»

Sono almeno 27 le vittime del naufragio avvenuto ieri, 24 novembre, nel Canale della Manica, tra cui anche donne incinte e bambini. «È stata una perdita di vite umane devastante – commenta da Londra l’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, leader della Chiesa Angelicana -. Abbiamo bisogno – scrive in un tweet – di un sistema migliore basato su sicurezza, compassione, giustizia e cooperazione transfrontaliera. Così, non può andare avanti».

A bordo dell’imbarcazione, diretta nel Regno Unito, numerosi migranti. Il loro sogno di un futuro migliore si è infranto al largo di Calais, quando la barca è affondata. In un primo momento il presidente francese Emmanuel Macron e il suo ministro dell’Interno Gérald Darmanin avevano riferito di 31 mortima a oggi il numero delle vittime è ancora incerto. Sulla vicenda si sono confrontati al telefono, nella serata di ieri, il premier britannico Boris Johnson e il presidente francese Macron, che ha insistito sulla «necessità di agire degnamente, nel rispetto e in uno spirito di cooperazione efficace, trattandosi di vite umane». Il ministro degli Interni francese Darmanin, ha annunciato l’arresto da parte delle autorità francesi di cinque trafficanti di esseri umani, sospettati di avere un «collegamento diretto» con il naufragio: «Criminali», li ha definiti, che «sfruttano la miseria delle persone, delle donne e dei bambini». Tra le vittime del naufragio, ha confermato, «ci sono donne incinte e bambini, morti su una barca di fortuna». Solo due i sopravvissuti, un iracheno e un somalo, entrambi «in ipotermia». Presto, ha assicurato il ministro francese, verranno ascoltati.

Anche il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, da Strasburgo – dove è riunita la plenaria dell’assemblea – ha ricordato la notizia del naufragio, «l’ultima di una lunga serie di tragedie avvenute nei mari che circondano l’Europa». Notizia che viene discussa anche all’Eurocamera, mentre altre imbarcazioni sono giunte oggi, 25 novembre, a Dover dopo una pericolosa traversata. «Oggi piangiamo le vittime – è il commento di Sassoli – ma dobbiamo anche agire per garantire che non accada di nuovo».

25 novembre 2021