Naufragio dei migranti, 4 minori tra i superstiti

Save the Children: a bordo circa 60 adolescenti. Petizione online per chiedere operazione europea di ricerca e soccorso nel Mediterraneo

Save the Children: a bordo c’erano circa 60 adolescenti. Petizione online per chiedere operazione europea di ricerca e soccorso nel Mediterraneo

Hanno dichiarato 17 anni i due somali e i due bengalesi arrivati al porto di Catania sulla nave Gregoretti della Guardia Costiera, con gli altri superstiti del naufragio avvenuto sabato notte nel Canale di Sicilia. Al loro arrivo, sonos tati assistiti dagli operatori di Save the Children, con i quali stanno avendo un colloquio approfondito. L’obiettivo: individuare i loro bisogni e conoscere meglio la loro situazione personale, compresa la presenza di eventuali familiari in Italia o in Europa che vorrebbero raggiungere.

I ragazzi hanno raccontato di circa 60 adolescenti che viaggiavano nei due piani superiori del peschereccio, attualmente tra i dispersi. «Hanno riportato di non aver visto donne o bambini piccoli – riferisce il direttore generale di Save the Children Italia Valerio Neri -, ma non è escluso che fossero stipati nel piano inferiore del peschereccio e che quindi si siano inabissati con esso». Per Neri, «il terrore che si può leggere negli occhi di questi ragazzi deve essere lo sguardo che ognuno di noi deve immaginare di incrociare ogni momento, di cui il mondo politico deve tenere conto in ogni sua decisione. È lo sguardo che i capi di Stato che si incontreranno giovedì 23 aprile nel vertice europeo non possono più ignorare».

Proprio ai capi di Stato dell’Unione l’associazione chiede un’azione immediata e concreta: un’operazione europea di ricerca e soccorso nel Mediterraneo, con risorse adeguate e personale specializzato. Per questo l’organizzazione ha lanciato oggi una petizione a cui è possibile aderire direttamente su www.savethechildren.it/petizione.  «Ogni idea di rafforzamento dell’attuale operazione Triton, come si prospetta in queste ore, non sarà sufficiente fintanto che non comprenda un mandato specifico e delle reali e concrete capacità di ricerca e salvataggio in mare», dichiarano dall’associazione.

Ancora, Save the Children chiede ai capi di Stato che considerino attentamente la possibilità di un meccanismo di collocazione dei richiedenti asilo e profughi nei vari Paesi membri dell’Unione. Infine, «l’elevata e costante presenza negli sbarchi di minori soli non accompagnati impone al nostro Paese la necessità di contare su un adeguato sistema di accoglienza». Per questo l’organizzazione chiede al parlamento italiano l’immediata approvazione della proposta di legge bipartisan redatta da Save the Children per l’accoglienza e la protezione dei minori stranieri non accompagnati, «depositata il 3 ottobre 2013 e ancora bloccata alla Camera».

21 aprile 2015