Naufragio al largo della Libia: 4 i superstiti

I sopravvissuti recuperati la mattina del 2 aprile e ricondotti in Libia, nonostante l’offerta di assistenza di Msf, sul posto con la GeoBarents. Oltre 90 le possibili vittime, tra cui donne e bambini

Da giorni il centralino dei migranti Alarm Phone lanciava l’Sos segnalando un’imbarcazione in difficoltà, con una novantina di persone a bordo, e famiglie che avevano perso i contatti con i loro cari partiti dalla Libia nonostante le condizioni meteo proibitive. Poi l’avvistamento, all’alba del 2 aprile, di 4 persone allo stremo, aggrappate ai rottami di un barcone che si era capovolto, da parte della petroliera Alegria 1, che dopo averli soccorsi ha ripreso la rotta verso la Libia, «ignorando non solo le nostre offerte di assistenza medica ma anche l’invito a non riportare queste persone in Libia, dove quasi certamente dovranno affrontare detenzioni, abusi e maltrattamenti», è la denuncia di Medici senza frontiere (Msf), ancora in zona di ricerca e soccorso con la GeoBarents, con a bordo le 113 persone salvate il 30 aprile.

Proprio i sopravvissuti hanno raccontato al comandante della nave che li ha tratti in salvo che a bordo del gommone erano circa un centinaio e che sarebbero rimasti in mare per almeno quattro giorni. Ancora confuse le circostanze del naufragio, che potrebbe essere avvenuto anche nella notte tra venerdì e sabato ed essere quello del barcone con 145 persone la cui scomparsa era stata segnalata da un paio di giorni prima, appunto, da Alarm phone. I migranti a bordo, nell’ultimo contatto, avrebbero chiesto aiuto dopo che il motore si era fermato e l’imbarcazione era in balia delle onde alte, che alla fine lo hanno rovesciato. Già molto critiche le condizioni di molti, soprattutto donne e bambini, probabilmente per le temperature molto basse.

«Abbiamo avuto contatti radio con Alegria I, ci hanno confermato che i superstiti raccontavano di circa 100 persone a bordo della barca su cui erano partiti. Abbiamo offerto supporto medico – è il racconta del capomissione di Msf a bordo della GeoBarents -. Per il resto non abbiamo altre informazioni se non che Alegria è diretta verso la Libia. Il comandante della nave ha l’obbligo di assicurarsi che le persone soccorse siano sbarcate nel porto sicuro più vicino, dove i diritti umani sono rispettati». Nella stessa giornata la Guardia costiera libica ha dato notizia di altri morti, almeno 11 – tre dei quali bambini -, i cui corpi sono stati recuperati da una motovedetta mentre galleggiavano attorno a un gommone semiaffondato.

In zona Sar libica restano la GeoBarents con a bordo 113 persone, soccorse il giorno prima quando erano già in acqua, e la Sea Watch 3 appena arrivata in zona. «Ancora un naufragio catastrofico- tweetta la Ong tedesca – enorme dolore, enorme rabbia». Su Twitter anche il commento di Mediterranea: «I quattro superstiti ora rischiano i essere respinti illegalmente in Libia. Alegria 1 deve condurli al porto sicuro più vicino e al più presto».

4 aprile 2022