Nasce a Tor de’ Schiavi “La sarta del Barrio”
L’atelier, in via Olevano Romano, è il primo progetto che parte con il Fondo Gesù Divino Lavoratore, istituito da Francesco. Il 20 marzo il primo corso di sartoria
A un anno esatto dall’annuncio del lockdown totale e dall’inizio delle drammatiche conseguenze economiche sociali, mentre molti commercianti si vedono costretti a chiudere la propria attività, un seme di speranza arriva dall’inaugurazione di un atelier in via Olevano Romano 236, in zona Tor de’ Schiavi. Si chiama “La sarta del Barrio”, dove “barrio”, tradotto dallo spagnolo, sta per “quartiere”. Un sogno che la titolare Lisandra Bermudez Morales teneva chiuso nel cassetto da tempo e che ha potuto realizzare grazie al Fondo Gesù Divino Lavoratore, voluto da Papa Francesco per la diocesi di Roma, e a un prestito da parte della Fondazione Salus Populi Romani. «È il primo progetto che parte con il Fondo istituito dal pontefice», ha spiegato Massimo Soraci, vice direttore della Caritas diocesana, presente ieri sera, 8 marzo, all’inaugurazione del locale. Nel giorno della Festa della donna, «l’avvio di un’impresa in “rosa” è di buon auspicio – ha aggiunto -, dona fiducia, autonomia e dignità e in questo momento si pone in controtendenza rispetto alle tante attività lavorative costrette a chiudere».
Cubana di origine, in Italia dal 2009 e a Roma dal 2019, Lisandra, 35 anni, ha imparato a cucire da bambina grazie agli insegnamenti della nonna materna. Durante il lockdown ha perso il lavoro ma non l’entusiasmo e la voglia di realizzare quel desiderio custodito a lungo, ossia insegnare «un mestiere bellissimo e comune tra le ragazze di un tempo, con l’auspicio di creare nuovi posti di lavoro». Mamma di un bambino di 7 anni, vorrebbe che le giovani mettessero da parte per qualche ora i cellulari e invece di postare video su Facebook o TikTok «imparassero a usare ago e filo». Per questo il 20 marzo partirà il primo corso di sartoria con lezioni di teoria e pratica, riservato a un massimo di otto persone per volta. Tra queste, il corso «prevede l’inserimento di due o tre persone in gravi difficoltà economica che seguiranno le lezioni gratuitamente – ha proseguito Lisandra -. Persone che abbiano voglia di apprendere nuove competenze che in futuro possano tradursi in un lavoro». Al momento l’iniziativa è per giovani e adulti ma Lisandra, che ha iniziato a cucire a otto anni, spera presto di allargarlo alle bambine.
A fare da tramite tra Lisandra e la Caritas diocesana è stato il Centro di ascolto Caritas della parrocchia Santissimo Sacramento e Suraci ricorda che quando lesse il progetto rimase «colpito dall’entusiasmo che traspariva dalle pagine. Questa esperienza dimostra che spesso una persona da sola non può farcela. Anche solo a livello burocratico, ha bisogno di vari attori che l’accompagnino e l’aiutino a camminare da sola. Un tempo c’era una comunità che appoggiava il progetto del singolo. Questa sartoria ha ricreato un po’ il clima di una volta». In tanti, infatti, hanno aiutato la titolare ad aprire l’atelier, a partire da elettricisti e muratori che gratuitamente hanno svolto piccoli lavori per risistemare il locale fino a tante persone che hanno donato gli arredi e le stoffe per iniziare l’attività.
Il locale è stato benedetto dal parroco del Santissimo Sacramento a Tor de’ Schiavi don Maurizio Mirilli, il quale ha rimarcato che «nel giorno in cui i notiziari hanno parlato delle donne che hanno perso il lavoro, delle donne in difficoltà e vittime di violenza, si festeggia una donna che riparte con dignità».
9 marzo 2021