Nasce a Roma “Casa delle Viole”, nuovo cohousing per persone anziane

La struttura, voluta dal Campidoglio, in zona Monteverde, in un immobile confiscato alla criminalità organizzata. Il sindaco Raggi: «Puntiamo sulla persona»

Si chiama “Casa delle Viole” il nuovo cohousing per persone anziane inaugurato da Roma Capitale a Monteverde, in un immobile confiscato alla criminalità organizzata. Stanze con 6 posti letto e spazi comuni – salotto, cucina e terrazzo – da vivere in condivisione: l’appartamento è stato riadattato negli spazi dal Dipartimento Politiche sociali di Roma Capitale. L’arredamento delle stanze invece è stato finanziato con fondi PON Metro, che contribuiscono insieme a fondi dell’amministrazione capitolina alla gestione del servizio.

I primi ospiti sono arrivati in 22 dicembre, nel  pieno rispetto della normativa per la prevenzione del contagio da Covid-19, con sanificazione di tutti gli ambienti e screening sanitario prima dell’accoglienza. «Abbiamo tenuto ad aprire prima di Natale le porte di questo nuovo cohousing perché volevamo fortemente che gli ospiti potessero passare qui, nella loro nuova casa, questo momento speciale – spiega il sindaco Virginia Raggi -. I cohousing sono le forme di ospitalità su cui stiamo puntando, perché superano la logica delle grandi dimensioni delle case di riposo a favore di appartamenti da condividere in un contesto di nuova “famiglia”, con l’obiettivo di valorizzare le caratteristiche personali delle persone anziane».

L’obiettivo dell’amministrazione capitolina è quello di potenziare e riarticolare la capacità di accoglienza del Comune attraverso residenze di piccole dimensioni, riorganizzando il sistema di residenzialità per le persone anziane in stato di bisogno. Un progetto che comprende sia l’apertura di nuovi cohousing e comunità alloggio che, parallelamente, la ristrutturazione delle Case di riposo di Roma Capitale con nuove forme di residenzialità, come cohousing e miniappartamenti sempre monitorati dagli operatori. L’obiettivo finale, si legge in una nota diffusa dal Campidoglio, è «migliorare la qualità della vita delle persone anziane, rafforzando un modello di ospitalità basato sull’invecchiamento attivo che promuova l’autodeterminazione e la valorizzazione delle risorse personali, potenziare la flessibilità organizzativa con strutture di piccole dimensioni collegate ai servizi territoriali e nel contesto urbano e ottimizzare i costi delle strutture».

L’assessore capitolino a Persona, scuola e comunità solidale Veronica Mammì ricorda che già in agosto è stata aperta “Caa Gaia”, un cohousing in zona Torre Gaia, e «altri appartamenti sono attualmente in cantiere in tutta la città, alcuni con lavori in corso e altri più prossimi all’apertura. Stiamo agendo in questa direzione per tutti i settori dell’accoglienza – spiega -. Apriamo cohousing e progetti di semiautonomia in residenze di piccole dimensioni anche per sostenere le persone senza dimora, stimolando il reinserimento sociale e lavorativo, per accompagnare i neomaggiorenni che escono dalle nostre case famiglia verso percorsi formativi e lavorativi, per ospitare donne vittime di violenza insieme ai loro bambini fino alla riconquista dell’indipendenza e dell’autonomia. La persona – conclude – torna al centro dei servizi che Roma offre».

20 gennaio 2021