Napolitano, il grazie dell’Azione cattolica

Nel giorno delle dimissioni, il saluto della presidenza dell’Ac al presidente della Repubblica: «Da presidente di tutti gli italiani, non è mai mancata la sua attenzione nei confronti dei credenti, della cultura e della tradizione cattolica»

Gratitudine e affetto. Risuona di queste note il comunicato con il quale l’Azione cattolica italiana saluta Giorgio Napolitano nel giorno in cui conclude il suo mandato presidenziale. «Come Capo dello Stato – si legge nel testo – egli ha saputo interpretare nel modo più alto il ruolo di supremo garante della Costituzione con imparzialità, equilibrio e correttezza, custodendo e promuovendo nel corso degli anni quel complesso di libertà individuali e di valori condivisi su cui si fonda l’unità, la pace, la vitalità sociale, economica e culturale della nostra Italia. Da presidente di tutti gli italiani, non è mai mancata la sua attenzione nei confronti dei credenti, della cultura e della tradizione cattolica, nel rispetto di una laicità dello Stato sanamente intesa».

Gratitudine, dunque, per i numerosi incontri avuti nel corso degli anni e «per avere ogni volta sottolineato l’apprezzamento per la testimonianza piena e tangibile dell’amore per il nostro Paese espressa dalle migliaia di donne e uomini di Azione cattolica di tutte le età, che lungo tutta la giovane storia della nostra Nazione, si sono spesi e continuano a spendersi a servizio della democrazia e della Repubblica, impegnati nelle sue istituzioni amministrative di ogni ordine e grado e nelle molteplici realtà di volontariato civile e sociale del Paese». Una sintonia piena, quella con il presidente Napolitano, «caratterizzata dall’impegno in difesa delle istituzioni democratiche e repubblicane – dichiarano dall’Azione cattolica -, per un maggior dialogo tra le forze politiche, per una rinascita morale capace di dare nuovo slancio al rapporto istituzioni-cittadini, e per far uscire l’Italia dalla crisi non solo economica che da troppo tempo l’attraversa. Convinti, nel suo alto esempio, che essere cittadini italiani non è un dato tracciato una volta per tutte, né la somma di approssimazioni successive nel tempo, ma una rinnovata meta da raggiungere continuamente». Certi, «come egli ci ha indicato, del dovere della politica di dare risposte concrete alle domande che giungono dal Paese: rilanciare l’economia, ridurre la disoccupazione, sostenere le famiglie, accorciare le distanze tra nord e sud, coniugare rigore e solidarietà».

Un ultimo grazie arriva dall’Azione cattolica a Napolitano «per aver sempre e con lungimiranza agito per costruire un’Europa più coesa, più forte, più unita, capace di superare i “punti deboli” che traspaiono dall’attuale costruzione comunitaria: dalla politica fiscale al consolidamento di un modello sociale comune, dall’azione diplomatica agli strumenti di difesa comunitari». Sempre sottolineando «la necessità che l’Europa si assuma precise responsabilità nei confronti del mondo intero in termini di promozione della pace, della giustizia e della solidarietà tra i popoli». Un impegno quanto mai urgente e attuale, «anche alla luce degli ultimi tragici accadimenti in Francia».

14 gennaio 2015