Myanmar: bomba sulla chiesa del Sacro Cuore di Gesù

Presi di mira dai militari, nella notte del 24 maggio, 3 villaggi. Colpita e in parte distrutta anche la chiesa cattolica. 4 morti e 4 feriti tra le persone lì rifugiate

Nella notte del 24 maggio le bombe dell’esercito birmano sono cadute nelle aree abitate, prendendo di mira tre villaggi del comune di Loikaw, nello Stato di Kayah, in Myanmar. Colpita anche la chiesa cattolica del Sacro Cuore di Gesù, nel villaggio di South Kayantharyar, in parte distrutta. Una coppia e due donne sono morte sul colpo mentre altre 4 persone, riferisce il parroco padre Fabiano Adone, sono rimaste ferite, una in maniera grave. «I morti e i feriti – conferma all’Agenzia Sir padre Francis Soe Naing – sono tra quegli abitanti del villaggio,  vecchi, giovani e bambini, comprese le donne incinte, che si rifugiano nella Chiesa. Noi, tre preti e due medici, siamo andati a trovarli questa mattina. Abbiamo portato in un luogo sicuro i feriti, inclusa una persona paralizzata. Nessuno è rimasto nel villaggio adesso».

Il villaggio di South Kayantharyar, in cui vivono oltre 170 famiglie, appartiene alla parrocchia di Kayantharyar, diocesi di Loikaw. I cattolici sono circa 700. «Sono tutte persone povere e semplici», prosegue padre Francis, che aggiunge: «Nessun posto è sicuro ora che la guerra è arrivata in città. Dal momento che le forze del regime birmano stanno rapendo e uccidendo arbitrariamente civili innocenti, non c’è altra opzione per il popolo se non quella di difendersi con qualsiasi mezzo». Dopo il colpo di Stato che ha portato al potere i militari il 1° febbraio scorso, infatti, si sono riacutizzate le lotte tra esercito centrale e autonomie regionali armate, portando di nuovo il Myanmar sull’orlo della guerra civile.

In particolare, nello Stato di Kayah dal 21 maggio è iniziata una cosiddetta guerra civile tra l’esercito birmano e il Pdf (People’s Defense Force). «Le case sono state abbandonate e le persone sono state costrette a fuggire e sono diventate sfollati interni – racconta ancora al Sir padre Francis Soe Naing -. Le forze del regime birmano sparano anche con armi pesanti. Migliaia di persone si rifugiano nelle chiese e nelle sale parrocchiali. Alcuni fuggono nella giungla dove pensavano di essere al sicuro». La diocesi di Loikaw conta 40 parrocchie. In quasi tutte sono stati allestiti campi profughi per gli oltre 40mila sfollati interni, affidati alle cure della Chiesa cattolica di Loikaw. «Le persone – conclude il sacerdote raggiunto dal Sir – hanno bisogno di beni di prima necessità ma anche di sostegno spirituale».

25 maggio 2021