Musica e solidarietà, contro la guerra

La serata promossa dai Giovani per la pace della Comunità di Sant’Egidio per dire basta al conflitto armato in Ucraina. Il sostegno alle iniziative per l’accoglienza dei profughi. I finalisti del contest e agli artisti amati dai giovani, come Leo Gassman e Anastasio

A ricevere il primo premio del contest “Play music stop war” per il suo brano “Rosa” è stato Francesco Vinciotti mentre il premio della critica è stato assegnato a “Grido di pace” dei The last chance ma «abbiamo vinto tutti per il fatto di essere qui a dire “Evviva la pace”». Le parole di Marco Impagliazzo, presidente della Comunità di Sant’Egidio, hanno suggellato il concerto contro la guerra che il movimento laicale di ispirazione cristiana ha organizzato sabato sera, 21 maggio, in piazza del Popolo. «La guerra che c’è oggi contro l’Ucraina – ha detto ancora Impagliazzo nel suo saluto, rivolgendosi alla piazza gremita – è piena di energia negativa, è un diluvio di bombe, pallottole e violenze» mentre «qui oggi c’è un’energia positiva tanto forte, quella della pace, che voi avete trasmesso nelle parole, nel canto e nel ballo. È la grande energia della pace dei giovani di Roma».

L’evento di sensibilizzazione, presentato da Carolina Di Domenico e Pier Ferrantini, ha voluto diffondere attraverso la musica un messaggio contro ogni guerra e ogni forma di violenza, raccogliendo anche dei fondi a sostegno delle attività umanitarie che la Comunità di Sant’Egidio sta sostenendo in questi mesi a favore dei profughi che arrivano nel nostro Paese dall’Ucraina. In particolare «questo concerto è organizzato nell’ambito del progetto “Valori in Circolo” – ha spiegato Stefano Orlando, responsabile dei Giovani per la pace di Sant’Egidio -, selezionato dall’impresa sociale “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile».

Proprio alcuni dei Giovani per la pace della Comunità sono saliti sul palco per un flash-mob e le voci di Francesca e Alessandro hanno affermato con forza, trascinando la piazza: «Noi non ci arrendiamo, non ci rassegniamo alla guerra e continuiamo a dire a quelli che hanno il potere: “Fermatevi”». Ancora, l’esortazione a credere «nella potenza delle parole e del dialogo pacifico» perché se «gli animali combattono, noi non dobbiamo farlo, possiamo parlare». Infine, l’invito ai tanti giovani presenti a «unirsi a noi nel difendere la pace e nel lavoro per i poveri», a cominciare «dalle scuole estive, che sono bellissime». Quindi, la proiezione di un breve video che ai volti rigati dalle lacrime dei tanti profughi ucraini in fuga dalla guerra ha contrapposto i timidi sorrisi di chi, sentendosi accolto alla frontiera dai volontari della Comunità, ritrova fiducia.

Dopo le esibizioni dei 10 finalisti del contest, a cantare sono stati numerosi artisti amati dal pubblico più giovane come Anastasio, che ha sottolineato come «fa piacere il doppio quando sei sul palco a rappresentare idee che condividi e per una buona causa come è quella della pace», mentre Ditonellapiaga ha detto di «voler contribuire con l’energia della musica al senso di comunità che deve essere la risposta alla guerra, in contrasto all’orrore che succede laggiù» e Leo Gassman, che si è esibito con la bandiera della pace che usciva dalla tasca dei pantaloni, si è detto convinto che «i giovani hanno la responsabilità di rendere il mondo un posto migliore di quello che hanno trovato». Ancora, si sono esibiti fino a tarda sera Niccolò Carnesi, cmqmartina, Comete, Fasma, Fellow, Galeffi, gIANMARIA, Marco Guazzone, Giulia Luzi, Angelina Mango, Motta, Orchestraccia e Matteo Romano.

23 maggio 2022