Musica da camera e sinfonica: le proposte dell’Accademia di Santa Cecilia

In cartellone 28 concerti sinfonici, 16 da camera e 3 tournée internazionali. Omaggi a Bernstein, Debussy e Rossini. Confermato fino al 2021 sir Antonio Pappano

Sono i numeri a raccontare l’offerta musicale dell’Accademia di Santa Cecilia, da 500 anni vanto della città di Roma e protagonista, in questa stagione 2017/2018, di ben quindici produzioni. E poi ancora, un’Orchestra ultra centenaria, un Coro di ottantuno elementi, cinque orchestre giovanili, quattro cori di Voci Bianche, un Coro amatoriale composto da centoventi adulti e decine di nuovi progetti. In cartellone ventotto concerti sinfonici, sedici da camera e tre tournée internazionali, dagli Stati Uniti agli Emirati Arabi. Non mancano gli omaggi: a Bernstein (a cento anni dalla nascita), a Debussy (per il centenario dalla morte) e a Rossini (per i centocinquant’anni dalla scomparsa). Annunciata la conferma fino al 2021 di sir Antonio Pappano che, in questa stagione, dirige undici concerti.

Per gli appuntamenti con la musica da camera, il 14 marzo Santa Cecilia ospiterà Grygory che, solista al pianoforte, eseguirà Sokolov. L’11 aprile, con l’Accademia Barocca diretta da Federico Maria Sardelli e il mezzosoprano Ann Hallenberg, andrà in scena “Divino teatro” con un repertorio di  Vivaldi, tra cui lo “Stabat mater”, il “Vestro Principi Divino” e “Salve regina”. Immancabile Mozart (18 aprile) interpretato in questa stagione da Luigi Piovano, e al pianoforte da Ingrid Jacoby. E mentre il 9 maggio l’Accademia propone Shostakovich, Tsindsadze e Bach, il 23 maggio Giovanni Antonini dirigerà “Il Giardino Armonico”: esecuzione di Haydn e delle “Danze popolari rumene” di Bartok. Ultimo appuntamento, il 28 maggio, con la performance al piano di Yuja Wang.

Per la sinfonica, il prossimo appuntamento (1, 2 e 3 marzo) è con l’Orchestra e il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Gianandrea Noseda: esecuzione del “Concerto Gregoriano” di Respighi, concerto solistico d’eccellenza del Novecento in cui il violinista rappresenta il “cantore” mentre l’orchestra il “coro dei credenti” in una ideale funzione religiosa medievale. La violinista giapponese Sayaka Shoji, vincitrice del premio Paganini nel 1999, ne sarà l’interprete. In scaletta anche la “Sinfonia n. 1” di Skrjabin, in cui l’autore vi celebra in modo imponente la gloria dell’arte. Sempre a marzo (26, 28 e 30), il direttore ospite principale Mikko Franck salirà sul podio per l’esecuzione  in forma di concerto de “L’Olandese volante”, quarta opera di Richard Wagner.

Il direttore onorario Yuri Temirkanov sarà invece alla guida dell’Orchestra di Santa Cecilia nelle prime due settimane di aprile e il primo appuntamento (6, 7 e 8) vedrà la partecipazione del Coro dell’Accademia nel “Te Deum” di Verdi, in un concerto che celebrerà anche la grande tradizione sinfonica con Haydn e Šostakovič. Russo, invece, il programma del secondo concerto (12, 13 e 14 aprile) con il giovane solista Nikolay Luganski impegnato nella “Rapsodia su un tema di Paganini” di Rachmaninoff. Dopo due anni di assenza, il 19, 20 e 21 aprile Nicola Luisotti – attuale direttore musicale della San Francisco Opera – interpreterà la “Sinfonia n. 8” di Beethoven, la “Sinfonia n. 7” di Prokof’ev e accompagnerà nel suo debutto romano il soprano francese Sabine Devieilhe che si misurerà con alcune delle più belle Arie da concerto di Mozart.

Grande attesa per il debutto (4, 5 e 6 maggio) di una giovane donna, per la prima volta alla guida dell’Orchestra di Santa Cecilia: la lituana Mirga Gražinytė-Tyla,  da poco più di un anno alla direzione della City of Birmingham Symphony Orchestra. Dopo la parentesi di Beethoven, con un triplo concerto (17, 18 e 19) diretto dallo slovacco Juraj Valčuha, ancora una prima ceciliana: questa volta per il giovanissimo violoncellista francese Edgar Moreau, che interpreterà per il pubblico della Capitale l’intenso “Concerto per violoncello” di Dvořák (24, 25 e 26 maggio), guidato da  Jakub Hrůša, direttore dei Bamberger Symphoniker.

L’ultimo appuntamento con Pappano ci sarà il 7, 8 e 9 giugno con il Concerto per pianoforte e orchestra n. 2 di Chopin, una delle pagine più amate dal pianista Jan Lisiecki, mentre la stagione terminerà con un debutto: quello del polacco Krzysztof Urbański, attuale direttore musicale della Indianapolis Symphony Orchestra e che a Roma (il 14, 15 e 16 giugno) dirigerà l’Orchestra di Santa Cecilia ne “Les cités de Lovercraft”, prima esecuzione italiana di un’opera di Guillaume Connesson, e in un evergreen, “Carmina Burana” di Carl Orff.

1° marzo 2018