Msf sospende l’attività in uno dei suoi ospedali ad Haiti

L’annuncio dopo che 20 uomini armati hanno preso d’assalto una sala operatoria e rapito un paziente. L’Onu: no a violenza contro strutture e operatori sanitari

Dopo che giovedì scorso, 6 luglio, circa 20 uomini armati hanno preso d’assalto una sala operatoria e rapito un paziente, Medici senza frontiere (Msf) annuncia di aver sospeso l’assistenza in uno dei suoi ospedali ad Haiti. L’ospedale in questione è quello di Tabarre, nella Capitale Port-au-Prince, dove un uomo stava ricevendo cure per ferite da arma da fuoco. Secondo la ricostruzione di Msf, due uomini hanno finto un’emergenza per entrare nell’ospedale e il gruppo armato ha fatto irruzione quando il cancello è stato aperto. «Il personale medico, che lotta quotidianamente per salvare vite umane, è scioccato dalla violenza e dal disprezzo mostrato nei loro confronti da questi gruppi armati», si legge nella nota diffusa dall’organizzazione internazionale.

Anche la coordinatrice umanitaria delle Nazioni Unite ad Haiti Ulrika Richardson ha condannato ieri, 11 luglio, l’aumento della violenza contro gli operatori sanitari e le strutture, nella Capitale  e non solo. «La comunità umanitaria  chiede a tutte le parti coinvolte negli attacchi al sistema sanitario di fermare immediatamente ogni forma di violenza contro la popolazione e le infrastrutture umanitarie, sollecitando al contempo il rispetto della neutralità delle strutture sanitarie e dei loro operatori», ha dichiarato in conferenza stampa Stéphane Dujarric, portavoce del segretario generale delle Nazioni Unite.

12 luglio 2023