Mozambico: l’uccisione di suor Maria, «ennesimo colpo alla comunità cristiana»

Rimbalza, in queste ore, la notizia della morte in Mozambico, a Chipene, di una missionaria italiana: suor Maria Coppi, 83 anni, originaria di Santa Lucia di Piave (Treviso), nel Paese dal 1963. La religiosa è rimasta vittima di un attentato terroristico verificatosi nella notte tra 6 e 7 settembre , nel quale la missione è stata data alle fiamme. In salvo le altre 2 suore e i due missionari veneti, don Lorenzo Barro e don Loris Vignandel.

La parrocchia di Chipene, nella diocesi di Nacala, accoglie sfollati che scappano dai gruppi terroristici islamisti, informano dalla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs). «La crescita e la concentrazione delle organizzazioni criminali, la radicalizzazione islamica e il terrorismo jihadista dall’ottobre 2017 rappresentano le maggiori minacce per la popolazione, in particolare nella provincia di Cabo Delgado, nel nord del Paese – commenta il direttore per l’Italia, Alessandro Monteduro -. Sono migliaia oramai le vittime dei locali gruppi terroristici, innanzitutto al-Sunna wa Jama’a, localmente noto come al – Shabaab. Si sta creando una nuova generazione di sfollati interni, oramai ben oltre 800mila – sottolinea -, ed evidentemente il governo non riesce a controllare le attività criminali e terroristiche islamiste».

Per Monteduro, «non solo le autorità civili ma anche i leader religiosi devono condannare e isolare la radicalizzazione con maggiore determinazione. Oggi, 7 settembre, ricorre l’ottavo anniversario dell’eccidio delle Missionarie di Maria suor Lucia Pulici, Suor Olga Raschietti e Suor Bernadetta Bogian, avvenuto in Burundi – ricorda -. A otto anni di distanza, le missionarie pagano ancora il tributo del sangue per evangelizzare le nazioni africane. La barbara uccisione della religiosa italiana suor Maria De Coppi rappresenta solo l’ennesimo colpo alla comunità cristiana del Mozambico e africana nel suo complesso».

7 settembre 2022