Mozambico: la sofferenza dei bambini in fuga da Cabo Delgado

Il rapporto di Save che Children dedicato ai piccoli sfollati. Tra la perdita dei genitori, la mancanza di scuola e i certificati di nascita smarriti

Si intitola “La voce dei bambini di Cabo Delgado” il rapporto pubblicato ieri, 20 maggio, da Save the Children, dedicato ai bambini sfollati a causa delle violenze a Cabo Delgado, in Mozambico, che hanno costretto alla fuga quasi un terzo della popolazione, tra cui, appunto, almeno 350mila piccoli. La perdita dei genitori, la mancanza di scuola, i certificati di nascita smarriti: queste le “paure” più pressanti espresse dalle decine di minori consultati dall’organizzazione nei centri di transito e ricollocamento e nelle comunità ospitanti a Marrupa, nel distretto di Chiure, Junho e Nangua, nel distretto di Metuge, e Corrane nel distretto di Meconta.

Almeno 307mila tra bambini e adulti sfollati a causa del conflitto hanno perso o non hanno documenti di identità o certificati di nascita, fondamentali per avere accesso a istruzione, assistenza sanitaria e protezione sociale. Almeno 2.424 i bambini separati dai loro genitori per le violenze a Cabo Delgado, di cui 454 a Pemba, durante gli scontri nel mese di aprile. Anche la mancanza di scuole, di servizi sanitari e di acqua potabile sono fonte di apprensione per questi piccoli, soprattutto per il rischio di contrarre malattie. Basti pensare che tra gennaio e marzo, a Cabo Delgado sono stati registrati 3.334 casi di colera e 179.967 casi di malaria, con un aumento del 30,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.

«Questa ricerca ci ricorda ancora una volta quanto sia importante ascoltare i bambini – afferma Chance Bridge, direttore di Save the Children in Mozambico -. Questi ragazzi sono intelligenti, resilienti, hanno speranza e, quando gli viene chiesto, sanno cosa è meglio per loro. Non è una sorpresa sentire i bambini sfollati temere per la loro istruzione e la loro salute. Tutti – prosegue – sono fuggiti per mettere in salvo la loro vita da un conflitto brutale che ha causato così tanti morti o feriti. Ora è necessario che i donatori e i governi ascoltino ciò che questi bambini dicono e agiscano per proteggerli, sostenerli e aiutarli a sopravvivere e costruire il loro futuro nonostante questa difficile situazione». I bambini infatti «soffrono in modo sproporzionato in questo conflitto e necessitano di un’attenzione speciale – prosegue Bridge -. Chiediamo alla comunità dei donatori di garantire che i finanziamenti per i loro bisogni abbiano la priorità».

Stando ai dati di Save the Children, almeno 800mila persone sono attualmente sfollate nelle province di Cabo Delgado, Nampula, Niassa, Sofala e Zambezia a causa della violenza e dell’insicurezza nell’area» Si ritiene che almeno 2.838 persone siano morte nel conflitto, inclusi 1.406 civili, ma il numero reale potrebbe essere molto più alto, informano da Save the Children. L’organizzazione intanto sta rispondendo con i suoi partner alle necessità dei bambini sfollati e delle loro famiglie a Cabo Delgado: ha raggiunto con interventi diversi oltre 118mila persone, inclusi 72mila bambini sfollati nell’area, fornendo anche supporto per la salute mentale e psicosociale dei minori separati e non accompagnati o vittime di abusi e di quelli maggiormente segnati dall’impatto traumatico del conflitto.

21 maggio 2021