Associazionismo contro il ministero della Salute: «Su aborti dati da riconsiderare»

Dal Forum delle associazioni familiari e dal Movimento per la vita le critiche alla Relazione annuale sull’attuazione della legge 194. I numeri non terrebbero conto delle interruzioni causate dalla “pillola”

Calo degli aborti inserito in un «trend decrescente delle interruzioni volontarie di gravidanza». È uno dei dati che scaturisce dalla presentazione della Relazione sull’attuazione della legge 194 invitata al Parlamento dal ministero della Salute con i numeri preliminari del 2013 e quelli definitivi del 2012. Nel 2013 il calo degli aborti, secondo le fonti ministeriali, è del 4.2% rispetto all’anno precedente, con 102.644 casi rispetto ai 107.192 dell’anno precedente.

«La Relazione ignora che tale diminuzione è causata anche da una enorme riclandestinizzazione dell’aborto, dovuta all’uso esteso di varie pillole eventualmente abortive impropriamente dichiarate esclusivamente contraccettive» ha detto Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita. «Poiché, secondo informazioni giornalistiche annualmente sono vendute non meno di 5400.000 confezioni di queste pillole, si può ragionevolmente ritenere che la somma degli aborti illegali e clandestini è tutt’ora molto più elevata di quello che sembra perché molti sono gli aborti talmente clandestini da essere completamente occulti e inconoscibili».

«Sarebbe bello se la prossima Relazione ministeriale – ha aggiunto Casini – potesse dirci non solo quanti bambini vengono abortiti ma anche quanti bambini sono stati salvati da uno Stato che, pur avendo rinunciato a vietare e punire, non può e non deve rinunciare a difendere i nascituri in alleanza con le loro madri». E sempre sulla Relazione ha commentato anche Francesco Belletti, presidente del Forum delle Associazioni familiari: «Emergono importanti novità ma anche vecchi
trucchetti. Ogni ginecologo non obiettore, lungi dall’essere sottoposto a ritmi di lavoro intollerabili, come vorrebbe Zingaretti, pratica mediamente 1,4 aborti ogni settimana. L’attacco all’obiezione non ha dunque alcun fondamento organizzativo ma si conferma come squisitamente ideologico».

Sul calo degli aborti invece: «I dati dell’anno scorso sono provvisori, gli altri, relativi al 2012, definitivi e tra i due tipi c’è sempre una differenza di qualche migliaio di interruzioni volontarie di gravidanza. Diminuzione tutta da verificare, dunque. soprattutto se si tiene conto del contemporaneo crollo delle nascite che segna una diminuzione di 15mila nuovi nati l’anno».

 

20 ottobre 2014