Mourinho esonerato dalla Roma

La nota ufficiale del patron Friedkin: «Necessario un cambiamento immediato». Finisce una storia iniziata nel 2021. E sulla panchina romanista arriva Daniele De Rossi

Esonerato l’allenatore della Roma José Mourinho. Fulmine a ciel sereno per alcuni, soprattutto i tifosi, che lo hanno sempre sostenuto. Ampiamente prevedibile per altri, date le nuvole nere (leggi i cattivi risultati) che si erano accumulate su Trigoria e specialmente sul tecnico portoghese negli ultimi giorni. Nembi già abbastanza minacciosi dopo la sconfitta in Coppa Italia nel derby con la Lazio. Divenuti poi temporaleschi in seguito al 3-1 rimediato domenica 14 dal Milan. Chi l’avrebbe mai detto che proprio San Siro, lo stadio nel quale lo Special One è diventato icona della panchina per antonomasia (suo il triplete nerazzurro nel 2010), gli sarebbe stato fatale nell’avventura con la Roma. Amara ironia della sorte, soprattutto se si pensa che è stato il Milan ad aggiungere la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

«Conserveremo per sempre grandi ricordi della sua gestione, ma riteniamo che, nel migliore interesse del Club, sia necessario un cambiamento immediato», ha scritto nella nota ufficiale il patron giallorosso Dan Friedkin. Cerchi che si chiudono, storie che terminano. E nonostante il finale, quella di Mourinho con la Roma è stata complessivamente una bella storia. Iniziata nel 2021 sull’onda dell’entusiasmo e arrivata al suo apice con la Conference League conquistata nel maggio del 2022 e la finale di Europa League persa lo scorso anno.

Per quanto lui stesso non si definisca un mago – più precisamente Harry Potter -, come ha dichiarato in conferenza stampa qualche giorno fa, ha saputo fare la magia di trascinarsi dietro un’intera tifoseria, che lo ha sostenuto visceralmente dall’inizio alla fine, perdonandogli anche i risultati non esaltanti in campionato (due sesti posti). Mourinho però ha avuto il merito di ridare entusiasmo all’ambiente, riempiendo l’Olimpico a ogni partita, sia in campionato che in coppa. Di lui rimarrà soprattutto questo, insieme alla storica vittoria della Conference.

Il lato oscuro della luna, però, racconta di un gioco di squadra che non è mai decollato, di scelte di comunicazione – anche talvolta contro i propri giocatori – che hanno lasciato a desiderare (soprattutto perché arrivate da uno che sulla retorica comunicativa ha fondato una carriera), di troppe proteste contro gli arbitri, per distogliere l’attenzione dai problemi tecnici della squadra, e di un rapporto con la società che si è andato progressivamente incrinando, fino allo stop odierno.

I numeri, che nel calcio raramente mentono, dicono che in 96 panchine con la Roma in Serie A Mourinho ha registrato una media punti di 1.61, la più bassa tra gli allenatori con almeno 50 gare alla guida dei giallorossi nell’era dei tre punti a vittoria (dal 1994/95). Inoltre, negli ultimi ventuno anni non era mai successo che la squadra giallorossa al giro di boa avesse conquistato solo 29 punti in campionato. Un bottino troppo magro in relazione all’obiettivo del club dichiarato a inizio stagione, ovvero tornare in Champions League. E questo rimarrà anche il quesito insoluto: Mou ha avuto a disposizione calciatori di livello pari alle ambizioni dei dirigenti o, a parte Lukaku e Dybala, il resto della rosa non è esattamente all’altezza della situazione?

Il ritardo dal quarto posto, però, è ora di 5 punti (quindi non incolmabile), mentre guardando alla passata stagione, dopo venti giornate i punti degli uomini di Mourinho erano 37, dunque 8 in più rispetto a quest’anno.

Ora è tempo di voltare pagina. E mentre in una Trigoria blindata, con una cinquantina di tifosi fuori dai cancelli e qualche volantino contro Friedkin, il tecnico portoghese ha passato la mattinata salutando la squadra e il personale del centro sportivo (l’allenamento previsto inizialmente al mattino è stato spostato alle 17), già si guarda al futuro. Daniele de Rossi siederà sulla panchina romanista. La conferma ufficiale è arrivata poco dopo le 13.30. Vecchia bandiera giallorossa, ex “Capitan futuro” ai tempi di Totti e poi a sua volta capitano, campione del mondo 2006, De Rossi appare come la classica scelta di bandiera, anche per calmare le acque agitate all’interno della tifoseria. Se poi sarà solo un traghettatore fino a fine stagione o qualcosa di più lo diranno i risultati.

16 gennaio 2023