Morto Renzo Gattegna, ex presidente degli ebrei d’Italia

Alla guida dell'Ucei per tre mandati, dal 2006 al 2016, avvocato civilista, era nato a Roma nel 1939. Il presidente della Repubblica Mattarella: «Faro per tutta la nostra società»

È morto ieri, 10 novembre, a Roma Renzo Gattegna ex presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane (Ucei) per tre mandati, dal 2006 al 2016. A diffondere la notizia, Moked, il portale dell’ebraismo italiano. Avvocato civilista, era nato a Roma nel 1939 ed era stato a lungo consigliere della Comunità ebraica della Capitale. Sempre attento alle minoranze, sempre in prima linea nel combattere l’estremismo e l’ideologizzazione dei valori religiosi, uomo di dialogo e mediazione, Renzo Gattegna è stato il primo leader dell’ebraismo contemporaneo a essere stato inserito tra le voci dell’Enciclopedia Treccani.

Il dialogo, l’incontro, il confronto delle idee: queste le coordinate che hanno guidato il suo impegno, in uno stile di disponibilità all’ascolto e valorizzazione del pluralismo, ricordano da Moked. «L’ebraismo – ammoniva nella sua relazione di fine mandato – deve conservare le sue caratteristiche originarie di rifiuto di qualsiasi forma di idolatria e di conciliare rigore e flessibilità, lasciando, come il Talmud insegna, ampi spazi alla dissertazione filosofica, alla ricerca scientifica e alla libertà di interpretare e sviluppare il dibattito come valore positivo e irrinunciabile, rispettando le diverse correnti di pensiero, ma conservando sempre la capacità di riportare tutto all’unità».

Commosso il ricordo dell’attuale presidente Ucei Noemi Di Segni. «Il suo ultimo respiro e sguardo – scrive in una nota -è stato quello di sempre, quello di chi ha guidato le Comunità ebraiche italiane con rettitudine, professionalità e infinita dedizione, con visione e determinazione per far conoscere l’immensità del nostro popolo e delle nostre tradizioni, per essere in ogni momento e luogo di esempio agli altri. Un esempio di come si è profondamente ebrei nella vita istituzionale, relazionale, professionale e familiare. Appena poche ore – prosegue – e ci sentiamo soli e frastornati cercando di mettere assieme infiniti ricordi e momenti che hanno visto Renzo sempre presente con garbo, saggezza, eleganza, interesse all’altrui pensiero, desideroso di affermare verità e giustizia». Quindi, il pensiero va alla sua famiglia. «Che il suo ricordo sia di benedizione come è stato il suo fare costante e infinito», conclude Di Segni.

Anche il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni ricorda il percorso di Gattegna all’interno delle organizzazioni ebraiche – dai gruppi giovanili ai consigli comunitari fino alla guida dell’Ucei -, sempre affiancato da «una prestigiosa attività professionale di avvocato». La sua attività, riflette, «si è caratterizzata per la dedizione costante e per uno stile pacato ma deciso e mai rinunciatario, cercando sempre di mettere d’accordo le diversità e di costruire insieme, guidato da una forte fede nei valori e nelle istituzioni che amministrava e rappresentava».

Immediato il cordoglio delle autorità italiane, a cominciare dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha inviato alla famiglia un messaggio di cordoglio nel quale ricorda «l’impegno profuso con intelligenza, garbo ed equilibrio durante i lunghi anni vissuti alla guida dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane». Il premier Giuseppe Conte affida a un tweet il «profondo cordoglio» e la «vicinanza» alle Comunità ebraiche del Paese, evidenziando, di Gattegna, «la sua autorevole guida, sempre improntata al dialogo e al confronto», che «è stata un faro non solo per l’ebraismo italiano ma per tutta la nostra società». Dal Viminale, un messaggio del ministro dell’Interno Luciana Lamorgese alla presidente Ucei Di Segni, nel quale dell’ex leader delle Comunità ebraiche italiane si ricordano le «capacità di dialogo e mediazione», nella consapevolezza della grande eredità della storia e della cultura ebraica. «Un uomo che, in tutto il suo percorso nella comunità ebraica, ha sempre agito con equilibrio, saggezza, senso dello Stato – lo ricorda il ministro per i Beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini -. Doti importanti, che egli ha messo con generosità a disposizione delle istituzioni partecipando anche alla nascita del Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah. Collaborare con lui è stato per me un onore – conclude -. Il suo impegno per la convivenza e la tolleranza è stato esemplare, ci mancherà».

Anche David Sassoli, presidente del Parlamento Europeo, dedica un twitter: «Addio a Renzo Gattegna, per anni presidente dell’Unione delle Comunità ebraiche italiane. Garbo, cultura, sensibilità, disponibilità: si è spento un uomo di pace, che amava il dialogo con i giovani e combatteva per i diritti di ogni minoranza».

Indirizzato alla presidente della Comunità ebraica di Roma Ruth Dureghello il messaggio di cordoglio inviato dal segretario generale della Conferenza episcopale italiana Stefano Russo. «Uomo di grande fede, instancabile promotore del dialogo e appassionato educatore»: questo il ricordo di Gattegna, del quale «la Chiesa che è in Italia accoglie con profondo dolore la notizia della scomparsa. Tutti – prosegue Russo – abbiamo ancora nelle orecchie e nel cuore le parole con cui, il 17 gennaio del 2016, concludeva il suo indirizzo di saluto a Papa Francesco, in visita al Tempio Maggiore di Roma: “La salvezza per tutti può venire solo camminando fianco a fianco, nel rispetto delle diversità, ma al tempo stesso consapevoli dei molti valori e principi che ci uniscono”. Animati da quel medesimo spirito – prosegue il segretario generale della Cei -, certi che la nostra comune radice non possa che condurci verso un cammino di dialogo, amicizia e fratellanza, vogliamo assicurare la nostra fervida preghiera: “Sia benedetto il Signore, nostro Dio, Re dell’Universo, Vero Giudice”».

11 novembre 2020