Morto padre Livinius, ordinato sacerdote Giovedì Santo

Chierico dell’Ordine della Madre di Dio, 31 anni, malato terminale, aveva espresso al Papa il desiderio di diventare prete in anticipo. Esequie a San Giovanni Leonardi

«Il suo altare è stato il letto, dove ha potuto unire le sue sofferenze a quelle di Cristo. Ha vissuto e rinnovato le sue eucarestie in modo forte e visibile e questo è stato un grande insegnamento per tutti i sacerdoti». Padre Davide Carbonaro, parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli, trattiene a fatica la commozione mentre ricorda il confratello padre Livinius Esomchi Nnamani, morto venerdì 23 aprile dopo soli 23 giorni dall’ordinazione sacerdotale impartita Giovedì Santo dal vescovo Daniele Libanori, ausiliare di Roma per il settore Centro. I funerali oggi, lunedì 26 aprile, nella parrocchia di San Giovanni Leonardi a Torre Maura. Poi la salma tornerà in Nigeria dove il chierico dell’Ordine della Madre di Dio era nato 31 anni fa.

«Ha lottato fino alla fine – aggiunge padre Carbonaro -. Si è aggrappato alla vita con i denti e ha celebrato l’ultima Messa giovedì sera, poi le forze lo hanno abbandonato». Venerdì mattina è morto alle 11, nel preciso istante in cui il suo superiore e i confratelli terminavano la recita della coroncina della Divina Misericordia. «Se ne è andato serenamente – prosegue padre Davide -. Il suo è stato il dono di un sacerdozio diverso ma al tempo stesso uguale a quello di ogni sacerdote. La sua particolare unione al sacrificio di Cristo ci insegna a celebrare con maggiore consapevolezza».

Il cammino verso il sacerdozio di padre Livinius era iniziato una decina di anni fa a Owerri, nel sud est dello stato africano. Entrato nella comunità religiosa della “Mater Dei”, poco dopo aver emesso i voti temporanei gli fu diagnosticata la leucemia. Nonostante la malattia lo  debilitasse, padre Livinius, fermo nella sua scelta, nel 2019 era arrivato a Roma per completare la formazione. Da alcuni mesi era ricoverato nell’hospice del presidio sanitario Medical Group Casilino. Ben consapevole dello stadio terminale della sua malattia, aveva espresso il desiderio di essere ordinato sacerdote in anticipo. È quindi iniziata una corsa contro il tempo perché questo avvenisse. Livinius il 31 marzo ha scritto di suo pugno a Papa Francesco spiegandogli la situazione. La risposta di Bergoglio è stata immediata e, con una particolare dispensa, ha incaricato il vescovo Libanori di presiedere il rito nel pomeriggio del Giovedì Santo.

26 aprile 2021