Morto Gianni Vattimo, filosofo del “pensiero debole”

87 anni, era ricoverato all’ospedale di Rivoli in gravi condizioni. Studioso di Martin Heidegger, è stato anche eurodeputato per due legislature. Ha contribuito alla divulgazione della filosofia, con programmi tv e dalle colonne de La Stampa

È morto ieri, 19 settembre, all’ospedale di Rivoli (Torino), dove era ricoverato in gravi condizioni, Gianni Vattimo, filosofo del “pensiero debole”. Aveva 87 anni. La notizia è arrivata via Facebook, con un post del suo assistente Simone Caminada, per 14 anni compagno del filosofo. Un’unione, la loro, al centro delle cronache giudiziarie, con la Procura di Torino che ha sospeso la possibilità di unione civile tra i due in attesa della sentenza: secondo quanto stabilito dal Tribunale di Torino il compagno del filosofo – di 49 anni più giovane – avrebbe cercato di ottenere l’eredità, isolando l’intellettuale e prendendo il controllo del suo patrimonio.

Nato a Torino il 4 gennaio 1936, Vattimo era figlio di un poliziotto originario della Calabria, morto quando aveva solo un anno e mezzo. Membro attivo della Gioventù studentesca di Azione cattolica, ha contribuito alla rivista Quartodora, coniugando spirito critico e impegno sociale. Studiando con maestri come Karl Löwith e Hans Georg Gadamer è diventato tra i più grandi analisti del pensiero di Martin Heidegger. Antidogmatico, convinto sostenitore del fatto che non si può raccontare in modo filosofico o scientifico l’ordine autentico delle cose, ha criticato ogni posizione metafisica. È considerato il massimo esponente del “pensiero debole”, a cui ha dedicato diversi saggi, pubblicati nel 1983 in una raccolta curata con Pier Aldo Rovatti.

Attento divulgatore, ha ricercato sempre una scrittura semplice e chiara, per rendere accessibili a tutti le sue teorie. In più, ha contribuito alla divulgazione del pensiero filosofico conducendo programmi tv per la Rai con gli amici Furio Colombo e Umberto Eco e dalla colonne de La Stampa. Professore all’Università di Torino, ha insegnato anche all’estero e ha ricevuto lauree honoris causa da prestigiose università internazionali. È stato anche europarlamentare per due legislature prima nei Democratici di sinistra nel 1999 e poi con l’Italia dei Valori di Di Pietro nel 2009. Parlando di sé stesso, si definiva comunista «ma non in senso veteromarxista», ma anche «omosessuale e cristiano».

20 settembre 2023