Morto a Roma Libero De Rienzo

Aveva 44 anni. È stato colpito da un infarto. Aveva vinto il David di Donatello nel 2002 per il film "Santa Maradona". Aveva lavorato anche in molte produzioni televisive. Nel 2009 era stato il giornalista napoletano Giancarlo Siani, assassinato dalla camorra, in "Fortpàsc" di Marco Risi

È morto nella sua casa romana l’attore Libero De Rienzo, nato a Napoli il 24 febbraio 1977 ma “adottato” dalla Capitale da quando aveva due anni. A trovarlo, intorno alle 21 di ieri sera, 15 luglio, un amico preoccupato dal fatto che non rispondeva al telefono da ore. È stato stroncato da un infarto, fa sapere la famiglia.

Libero aveva intrapreso la carriera nel mondo dello spettacolo sulle orme del padre, Fiore De Rienzo, che è stato aiuto regista di Citto Maselli. Aveva vinto il David di Donatello nel 2002, per la sua interpretazione nel film Santa Maradona. Nel 2004 è stato protagonista con Vanessa Incontrada di A/R Andata+Ritorno mentre nel 2009 ha interpretato il giornalista napoletano Giancarlo Siani, assassinato dalla camorra, nel film Fortpàsc di Marco Risi. Nel 2005 l’esordio alla regia con Sangue. La morte non esiste, di cui è stato anche sceneggiatore, oltre che attore, ottenendo dei riconoscimenti. Nel 2011 poi la partecipazione al film di Ivan Cotroneo La kryptonite nella borsa.

Ha lavorato anche in alcune produzioni televisive, tra cui il film tv Più leggero non basta (1998,) e le miniserie tv Nassiriya – Per non dimenticare (2007) e Aldo Moro – Il presidente (2008). Tra i suoi lavori successivi, Smetto quando voglio, girato nel 2014: una commedia diretta da Sydney Sibilia sulla vicenda di una banda di giovani laureati che si improvvisano spacciatori. Nel 2019 il ritorno, con il film A Tor Bella Monaca non piove mai.

Sposato con la costumista Marcella Mosca, lascia due figli di 6 e 2 anni. Dopo i funerali – la cui data non è stata ancora fissata – la salma sarà inumata in Irpinia, accanto a quella della mamma.

«Perdiamo un giovane talento, un protagonista del cinema italiano che già aveva visto riconosciuta la sua arte con la vittoria del David di Donatello», è il commento del ministro della Cultura Dario Franceschini, che si fa portatore dell’affetto e del cordoglio del mondo della cultura italiana verso la sua famiglia, i suoi figli piccoli, la moglie e «tutte le persone che lo hanno amato, stimato e apprezzato».

16 luglio 2021